RAGUSA. Aveva ordinato una cucina ma la consegna è avvenuta con notevole ritardo, non completa e non conforme.
La disavventura di una signora di Ragusa si è conclusa positivamente davanti al giudice di Pace che ha riconosciuto l'inesatto e ritardato adempimento del venditore.
La signora, aveva scelto e ordinato su catalogo una cucina che avrebbe dovuto completare l'arredamento di una casa. Era per lei diventato un sogno e per questo motivo si era messa da parte dei soldi, contando di poter finalmente trasferire a casa ciò che aveva visto tra i cataloghi e nelle vetrine. Aveva fatto dei progetti, discutendone con i suoi familiari e così, una volta presa la decisione, si è recata in quel negozio libera da ogni dubbio.
La consegna della cucina era stata indicata dal venditore entro 40 giorni ma è avvenuta, dopo numerosi reclami e nonostante fosse stata integralmente pagata, parecchi mesi dopo. C'è da aggiungere che alcune parti della cucina consegnata non corrispondevano a quelle ordinate e che mancava un elettrodomestico. A quel punto la signora ha deciso di citare a giudizio il mobilificio per il risarcimento dei danni.
Il giudice di pace di Ragusa, accertati i fatti, ha provveduto a dichiarare l'inadempimento contrattuale con la condanna al risarcimento del danno oltre le spese legali, stabilendo che "dal comprovato inadempimento del venditore discende l'obbligo al risarcimento dei danni subiti dalla signora e connessi al ritardo ed all'inesatta consegna della merce così come ordinata". La Confconsumatori con la sua responsabile provinciale, Samantha Nicosia dichiara: "I comportamenti scorretti di venditori sono causa di ripetute richieste di aiuto. E' importante ricordare a tutti i consumatori che esistono precisi obblighi, a carico dei venditori, previsti dal Codice del Consumo e dal Codice Civile. E quando i venditori cercano di sottrarsi ai propri obblighi è bene non desistere ma cercare di far valere i propri diritti".