SCICLI. Acque scure, putride, cariche anche di rifiuti agricoli. Sono quelle che scorrono da un canale che và a sfociare proprio sulla litorale di ponente nella frazione balneare sciclitana di Donnalucata. Il canale è di proprietà del Consorzio di bonifica 8 di Ragusa che, tramite questa condotta, smaltisce le acque in esubero a quelle in distribuzione alle aziende agricole per l'irrigazione delle terre site a monte della borgata sciclitana. Quello che si evidenzia in questi giorni è lo stesso fenomeno che negli anni passati ha fatto nascere tante perplessità e fatto sollevare tanto scalpore. Fra l'altro, tempo addietro sono state notate in mezzo a queste acque anche carcasse di animali morti. L'attenzione sullo scarico di questo canale consortile da parte del Comune, comunque, è massima. Intanto il sindaco della cittadina barocca, Franco Susino, nelle settimane scorse ha provveduto ad emettere, in applicazione delle direttive date dall'Assessorato regionale alla Sanità, il divieto di balneazione nel tratto antistante il porto di Donnalucata ed in quello antistante la Macchia foresta del Fiume Irminio, ad ovest della borgata sciclitana. Nel primo caso per un'estensione di 550 metri e nel secondo di 1.100 metri. A supportare il provvedimento del primo cittadino anche una relazione dell'Asp 7 di Ragusa fatta pervenire al palazzo proprio in merito alle misure da adottare. L'interdizione dell'area limitrofa al porticciolo donnalucatese è legata alle attività portuali ed alla movimentazione dei natanti mentre quella dell'oasi naturalistica del fiume Irmino deriva dall'esistenza del vincolo di "Oasi naturale". Le aree sottoposte a divieto di balneazione sono ampiamente segnalate con apposita cartellonistica comunale ben visibile ai cittadini. Per quanto riguarda la scarico del canale consortile i villeggianti di Donnalucata chiedono vivamente che vengano eseguiti esami di laboratorio per conoscere lo stato delle acque nel tratto di mare del versante di ponente dove sfociano le acque in esubero delle condotte del Consorzio di bonifica n.8 di Ragusa. Capire, insomma, se siano foriere di inquinamento marino. Naturalmenteprima che arrivi la stagione estiva già alle porte. PID