SCICLI. Lotta al randagismo in collaborazione con le associazioni animaliste. Il comune di Scicli decide di ripercorrere la stessa strada dello scorso anno a contrasto di una presenza sempre più massiccia di cani randagi nel territorio. Porta la firma del sindaco Franco Susino l'ordinanza con la quale viene disposta la continuità del servizio con affidamento all'Aida, l'associazione iblea per i diritti degli animali. Costo per l'intero anno 12mila euro; lo stesso che l'ente sciclitano ha affrontato lo scorso anno. Il servizio offerto dall'associazione è quello di contenere il fenomeno del randagismo attraverso attività di adozione cani e di reimmissione nel territorio: una sorta di cooperazione Comune-Aida che lo scorso anno ha portato i suoi frutti con l'adozione, in paesi del nord Italia, di cani randagi raccolti nel territorio sciclitano. Un'area degli Iblei che ha sviluppato il senso positivo del contrasto al randagismo dopo i fatti sanguinosi del marzo 2009 allorquando in contrada "Pisciotto", al confine fra le borgate di Sampieri (in territorio di Scicli) e di Marina di Modica (in territorio di Modica), venne ucciso il piccolo Giuseppe Brafa, 10 anni, e ferita gravemente una turista tedesca mentre faceva jogging sulla spiaggia di Sampieri. Da allora Scicli è diventata la città simbolo della lotta al randagismo. «In mancanza di un canile comunale abbiamo dovuto ricorrere a soggetti esterni all'ente per la cattura, il ricovero ed il mantenimento dei cani randagi segnalati nel nostro territorio» afferma il sindaco Susino». PID
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