RAGUSA. È slittata a data da destinarsi la firma di quello che era definito un importante accordo provinciale, che in base alla recente normativa nazionale dovrebbe consentire di ridurre gli “intervalli di proroga” dei contratti a termine, per le attività collegate alla stagionalità dell’agricoltura (produzioni in plastica e gomma per l’agricoltura, produzioni chimiche e affini per l’agricoltura.).
A siglare l’intesa dovevano essere il presidente di Confindustria Ragusa, Enzo Taverniti, i presidenti di Sezione Antonella Leggio ed i rappresetanti di categoria di Cgil, Cisl e Uil. All’ultimo momento, però, è saltato qualche tassello. La conferenza stampa convocata alle 16,30, con il sottoscritto ed altri colleghi presenti nonostante l’ora, alle 17,18 è stata rinviata ad altra data.
L’agricoltura rappresenta l’8.3% del Pil provinciale, genera il più alto valore aggiunto percentuale a livello nazionale, e si distingue di gran lunga dal dato nazionale (1.8%) e da quello regionale (3.5%). Le imprese che operano nel settore danno lavoro a svariate centinaia di lavoratori.
L’accordo territoriale, definito il 19 aprile scorso dai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Giovanni Avola, Paolo Sanzaro e Giorgio Bandiera, dovrebbe costituire una prima significativa applicazione della normativa nazionale (Legge 92 del 2012 e Legge 134 del /2012), e dell’accordo interconfederale, che disciplinano gli strumenti necessari per dare alle imprese e ai lavoratori un’opportunità di flessibilità e produttività in più, oggi quantomai necessarie per un indotto industriale dell’agricoltura che intende resistere e prosperare quale comparto tradizionalmente portante per l’economia iblea. L’intesa dovrebbe aprire il via ad altri accordi simili in altri settori merceologici. S.M.
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