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Alberghi ibeli chiusi, protestano gli stagionali

Sono i lavoratori di tre tra le più grandi strutture ricettive alberghiere della provincia di Ragusa (Marsa Siclà, Baia Samuele e Marispica). A manifestare i 400 lavoratori delle strutture ricettive di Ispica e Scicli rimaste chiuse dopo il sequestro disposto dalla magistratura nell’ambito di una inchiesta su presunti sversamenti in mare di reflui fognari

RAGUSA. Tre tra le più grandi strutture ricettive alberghiere della provincia di Ragusa (Marsa Siclà, Baia Samuele e Marispica) sono chiuse per disposizione dell'autorità giudiziaria e alla vigilia della stagione estiva la preoccupazione dei lavoratori stagionali cresce di giorno in giorno. Così domani, a partire dalle ore 9, i lavoratori stagionali di queste struttire terranno un sit-in di protesta  davanti alla Prefettura di Ragusa, in via Rapisardi. A manifestare i 400 lavoratori delle strutture ricettive di Ispica e Scicli rimaste chiuse dopo il sequestro disposto dalla magistratura nell’ambito di una inchiesta su presunti sversamenti in mare di reflui fognari. La manifestazione, indetta dalla Ust e dalla Fisascat di Ragusa Siracusa, arriva dopo una dettagliata relazione inviata al prefetto Vardè dal segretario generale Paolo Sanzaro e dal segretario di categoria Vera Carasi. «Il problema è grave - affermano Sanzaro e Carasi - perchè riguarda centinaia di lavoratori che vivono di lavoro stagionale e quindi precario ma che solo da quello ricavano sostegno per le loro altrettante famiglie per l'intero anno, non considerando l’altrettanto grosso problema che ricade su tutta la popolazione ragusana in quanto le tre strutture alberghiere ricoprono da sole oltre il 75% dell’offerta turistica del territorio».

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