Ragusa

Giovedì 28 Novembre 2024

Vittoria, minacce alla figlia di un boss perchè il marito si è "pentito": quattro arresti

VITTORIA. Avrebbero fatto minacciare di morte la nipote, figlia di un loro fratello,  Vincenzo Latino, boss della Stidda di Vittoria detenuto in  regime di 41 bis, perchè non aveva preso le distanze dal marito  che si era pentito, e anche la mamma della donna, moglie del  capomafia, che aveva 'disonoratò il clan ospitandola a casa  sua. È l'accusa contestata ai fratelli Giovanni e Gaetano  Latino, 50 e 42 anni, arrestati a Roma da agenti delle squadre  mobili delle Questure di Ragusa e della Capitale. Assieme a loro  sono stati arrestati anche altri due esponenti della Stidda di  Vittoria, Marco Giordanella, 33 anni, e Innocenzo Di Giovanni,  30, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Gip di  Catania.     Al centro dell'inchiesta, coordinata dalla Dda della Procura  etnea, c'è la collaborazione con la giustizia di Giuseppe  Doilo, genero del boss Vincenzo Latino, 43 anni, reggente del  clan mafioso della Stidda di Vittoria, avviata il 23 gennaio del  2012. Le 'rappresagliè della cosca arrivano subito con  l'incendio dell'auto del padre del neopentito. Dopo un anno la  moglie di Doilo, e figlia del boss Latino, torna a Vittoria,  rinunciando al programma di protezione. La madre, moglie del  capomafia, la ospita a casa sua. Due azioni che sono ritenute  uno 'sgarrò alla Stidda che la 'famiglià Latino giudica un  'gravissimo affrontò per il gruppo criminale, che fa partire le  rappresaglie con insulti e minacce di morte per le due donne  tacciate di essere «infami». Madre e figlia hanno lasciato  Vittoria e sono entrate nel programma di protezione. 

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