RAGUSA. Grazie all'emendamento 14. 2 presentato dall'onorevole Milazzo del Pdl, la legge su Ibla è stata rifinanziata. Si temeva venisse cancellata, ed invece – grazie al voto favorevole dell'aula – per quest'anno ci sono a disposizione cinque milioni di euro, un milione in più dello scorso anno. I deputati regionali iblei hanno giocato di squadra, riuscendo a portare a casa il “bottino”, fondamentale per il quartiere barocco e per la parte storica di Ragusa superiore. «Ai detrattori che, anche in questa occasione, non sono mancati e che si erano già sfregate le mani annunciando scenari apocalittici e fichi secchi – commenta Nello Dipasquale -, abbiamo dato la giusta risposta con i fatti, non con le parole. E del resto io stesso avevo promesso massimo impegno già in fase della mia candidatura alle Regionali, quando lasciai la carica di sindaco di Ragusa proprio per cercare di difendere le ragioni del territorio all'interno della sede parlamentare. La legge su Ibla è stata non solo rifinanziata ma, grazie al lavoro di tutti, si è riusciti ad ottenere addirittura un milione di euro in più rispetto allo scorso anno, facendo salire dunque a ben 5 milioni di euro il plafond utile. Un obiettivo raggiunto grazie al lungo lavoro di raccordo tra le forze politiche della maggioranza e della minoranza, con la "complicità" del Governo regionale. Grazie agli emendamenti presentati in aula, concordati con i colleghi, si è riusciti, con il sostegno di tutti, ad accogliere le positive modifiche alla legge Finanziaria». «L’esperienza di anni di lavoro in aula, l’utilizzo delle giuste strategie e un proficuo gioco di squadra hanno consentito di superare i numerosissimi ostacoli che si contrapponevano alla possibilità di finanziamento della legge su Ibla» commenta Orazio Ragusa. «Su questo provvedimento è stata battuta in aula la linea del governo» – afferma Giorgio Assenza, che chiarisce: «Un emendamento del Pdl approvato in aula ha salvato il centro storico di Ibla». Soddisfazione è stata espressa anche dal deputato del Pd Giuseppe Digiacomo.
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