SCICLI. Hanno lavorato anche in questi giorni festivi per eseguire il lavoro di rimozione dei pali della videosorveglianza secondo un accordo che era stato assunto nei mesi scorsi a seguito delle forti polemiche nate dalla "infelice" installazione nell'area del centro storico. Pali in ferro che avevano deturpato le facciate di palazzi nobiliari, che erano stati oggetto di forti polemiche, di ripetute segnalazioni da parte di cittadini e di associazioni culturali. Alla fine l'accordo dopo alcuni incontri anche in Prefettura (il sistema di videosorveglianza è finanziato con fondi del Ministero dell'Interno): era stato ritenuto, intanto, di eseguire, con la ditta appaltatrice, i lavori secondo il progetto previsto per l'installazione dei trenta pali e successivamente rimuovere quei pali posizionati in luoghi di particolare interesse storico. Così è stato. Già rimossi i pali di piazza Carmine, di piazza Italia e di corso Umberto ed altri del centro storico. Le telecamere verranno installate in maniera da «interferire» con il contesto architettonico del luogo.
«Per non perdere il finanziamento, la ditta incaricata dal Ministero degli Interni ha dovuto installare i pali, le cassette e le antenne di trasmissione del segnale, e le stesse telecamere, come se l'opera fosse finita - spiega il sindaco Franco Susino - per consentire di effettuare il collaudo. L'accordo era che i pali sarebbero stati rimossi e le telecamere posizionate in cima a palazzi prospicienti». Da anni la città di Scicli attende la dotazione del sistema di videosorveglianza, arma che dovrebbe fungere da deterrente alle azioni malavitose che si consumano in piena notte ma anche, in taluni casi, anche di giorno.
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