ISPICA. In seguito all'attivazione della procedura di dissesto finanziario per il Comune di Ispica, ditte storiche che da anni hanno mosso l'economia del paese, le stesse che da tempo attendono inutilmente il saldo delle loro spettanze, ora temono per il loro futuro. A lanciare l'allarme sono stati i responsabili di una ventina di imprese artigiane che hanno sottoscritto un documento in cui lamentano fortemente la disattenzione di tutte le forze politiche e di tutte le associazioni di categoria nei loro confronti e a queste chiedono un sostegno deciso.
«Se si ferma una categoria - precisano a ragione e con forza gli imprenditori - si fermano man mano tutte le altre. In questo modo il falegname, l'idraulico, l'elettricista, tutti sono costretti a rallentare, così il commerciante non potrà più vendere la merce in magazzino, l'artigiano si vedrà costretto a produrre sempre di meno, l'intera economiasi fermerà. È opportuno precisare - continuano ancora i responsabili delle aziende - che dal pagamento di tali fatture dipende il futuro di molte imprese ispicesi e dei loro occupanti. Infatti la situazione problematica che si è venuta a creare grava pesantemente sulle tasche di questi ultimi, che in simile momento di difficile accesso al credito bancario, risentono delle mancanza di liquidità. Questo ha determinato per le imprese che hanno terminato i lavori di cui ancora non hanno ricevuto il saldo, debiti verso gli istituti previdenziali e assicurativi, e debiti verso i fornitori del materiale utilizzato per il completamento dei lavori in oggetto, mettendo palesemente in pericolo la loro sopravvivenza».