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Il giovane Simone non ce l’ha fatta: ma i suoi organi ridanno la speranza

A notte fonda l’espianto: tre le équipe che hanno affrontato gli interventi, da Catania, Palermo e Napoli

RAGUSA. È durata due giorni la lotta contro la morte per Simone Di Franco, il centauro sedicenne ricoverato da giovedì mattina presso l’Unità operativa di Rianimazione dell’ospedale, a causa del gravissimo incidente stradale all’incrocio tra via Psaumida e via Paestum. Il ragazzo era alla guida del proprio scooter quando, per causa in via di accertamento, è andato a sbattere violentemente contro un palo della pubblica illuminazione nell’affrontare la curva in salita da via Paestum. Sul posto è arrivata l’ambulanza del 118 con medico ed infermiere a bordo, avvertita dai tanti passanti che hanno assistito al gravissimo sinistro. La corsa all’ospedale dove le condizioni sono apparse subito disperate. La famiglia dello sfortunato ragazzo, pur colpita dal gravissimo dolore, ha compiuto un gesto nobile autorizzando l’espianto degli organi dopo che la commissione composta dal rianimatore Luigi Rabito, dal neurologo Emanuele Caggia e dal medico legale Peppe Juvara ha dichiarato la morte cerebrale del ragazzo. L’esame come previsto dalla legge è durato sei ore e si è concluso alle 14,30. Gli organi sono stati prelevati nel cuore della notte e saranno destinati a pazienti di mezza Italia. Le richieste sono arrivate da Palermo, Catania e Napoli. Il corpo del ragazzo sarà restituito all’affetto della famiglia stamani alle 10. I funerali sono in programma domani pomeriggio presso la Parrocchia di San Giuseppe Artigiano.
Già ieri mattina gli amici hanno portato fiori sul palo «maledetto». Sei amiche del giovane hanno scritto una dedica: «Ti vogliamo bene», augurandosi il risveglio dal coma di Simone. In un altro foglietto le compagne hanno scritto «Resterai sempre con noi», firmato Greta, Frà e Giò, con un cuoricino accanto. Sul palo anche una foto di gruppo di Simone e degli amici dove il giovane è festante. Sembra quasi passato un secolo da quello scatto. Adesso attorno a Simone c’è solo tristezza. Prima in ospedale dove tutti fino a ieri mattina hanno sperato nel miracolo, poi, nei pressi del palo maledetto, quindi, nell’abitazione del sedicenne e domani in chiesa. Poi, per i genitori, inizierà un’altra vita senza Simone. L’incidente mortale è stato rilevato dalle pattuglie della Polizia Municipale. Ovviamente sulle cause vige il più stretto riserbo.
Nel maggio dell’anno scorso, con le stesse modalità, ovvero dopo l’impatto della moto contro un palo della pubblica illuminazione, è morto in via Archimede Emanuele Speranza, 22 anni.

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