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Siti culturali di Scicli, il sindaco dà in appalto la gestione

Nonostante il Consiglio comunale, all'unanimità dei presenti, lunedì sera abbia votato una mozione di indirizzo con la quale viene chiesta la revoca della gara per l'affidamento della gestione di tre siti culturali, l'amministrazione comunale proseguirà nella sua strada

SCICLI. Nonostante il Consiglio comunale, all'unanimità dei presenti, lunedì sera abbia votato una mozione di indirizzo con la quale viene chiesta la revoca della gara per l'affidamento della gestione di tre siti culturali, l'amministrazione comunale proseguirà nella sua strada. Domani, quindi, si terrà la gara per la gestione della Stanza del sindaco (luogo della fiction del commissario Montalbano), del palazzo Spadaro e della chiesa di Santa Teresa. A votare la mozione, in maniera bipartisan, i consiglieri Andrea Caruso, Claudio Caruso, Bartolo Venticinque, Giorgio Vindigni, Bartolo Ficili, Marco Causarano, Gianpaolo Aquilino, Guglielmo Ferro, Vincenzo Bramanti, Mario Marino, Guglielmo Scimonello: indifferentemente, quindi, consiglieri di maggioranza e di minoranza.

Con la mozione si è inteso sottolineare come “non esiste un regolamento consiliare per la gestione di siti di proprietà comunali come previsto dalle normative vigenti e come nel bando non è specificato a carico di chi è l’onere per le pulizie e delle spese elettriche e come all’articolo 5 del bando si parla di versamento al netto di Iva ma in realtà i biglietti sui siti museali non sono soggetti ad Iva”. È stato posto anche l'interrogativo su chi dovrà gestire gli altri siti culturali della città, dalla villa Penna al parco di Chiafura. Secondo l'amministrazione le obiezioni dei consiglieri sono superate dalla circostanza che il bando non riguarda la gestione dei beni ma l’affidamento di un servizio. «Le obiezioni formulate dai consiglieri comunali partono da un errore prospettico. Il Comune non sta affidando la gestione dei siti culturali – spiega il sindaco Franco Susino - per intenderci, sarebbe questo il caso del Cinema Italia. La proprietà è del Comune, ma la gestione è del privato aggiudicatario della gestione. Nel nostro caso invece mettiamo a gara un servizio, e non la gestione di un bene. Il servizio è di apertura, chiusura, custodia e visite guidate. Le obiezioni dei consiglieri non colgono questa differenza. E quindi sono fuori centro. Per questo la gara resta in vita e sarà celebrata domani».

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