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Modica, bimba curata con cellule staminali. I genitori: «Nostra figlia è rinata»

La famiglia ha sostenuto una battaglia legale per vedere applicata la terapia. Ora è già arrivata la prima infusione

MODICA. La gioia e la soddisfazione si leggono sui volti dell'intera famiglia, quella di Rita, la bambina modicana che appena una settimana fa è stata sottoposta a terapia con somministrazione di cellule staminali mesenchimali presso gli Spedali Civili di Brescia, unica struttura in Italia attrezzata per questo tipo di intervento. Papà Carmelo Lorefice definisce la sua Rita «una piccola, grande guerriera», cercando di dedicare «i riflettori» alla bimba. E parla alla presenza dell'avvocato di fiducia, Luigi Carpenzano, e della moglie Ausilia. Una gioia immensa che non prescinde dalle costanti difficoltà e dalla consapevolezza dei sacrifici che attendono la famiglia. Il metodo sperimentale «Vannoni» o «Stamina» ha restituito a papà Carmelo e mamma Ausilia, la vita di Rita, per la quale naturalmente hanno sempre combattuto, a maggior ragione dopo la sentenza del giudice monocratico, in sessione civile del Tribunale di Modica, Pierangela Bellingeri.
Sembra un miracolo, ma appena cinque giorni dopo la prima infusione di staminali, la piccola Rita sembra una bimba rinata. La bambina di appena 19 mesi è affetta dal morbo di Nieman Pick tipo A/B, una malattia degenerativa che non lascia scampo. «Nostra figlia – dice la mamma, Ausilia Viola, una donna caratterialmente forte e decisa – aveva cominciato ad accusare qualche problema motorio già dopo otto mesi, quando fu colpita da una grave forma di polmonite. Fu così che, tramite esami specialistici, scoprimmo che Rita era affetta dal raro morbo di Nieman Pick, che colpisce innanzitutto polmoni e milza. È stato un colpo tremendo. Abbiamo cominciato a documentarci e a entrare nella consapevolezza che la malattia ci poteva togliere la bambina. Non potevamo accettare che la sua sorte fosse già segnata. Attraverso Internet, scoprimmo che un bimbo di cinque anni di Matera aveva lo stesso problema di Rita. Riuscimmo a metterci in contatto con il pediatra che lo seguiva, e abbiamo saputo del metodo delle staminali. Fummo supportati anche dall’Associazione italiana sul morbo di Nieman Pick che ha sede a Torino».
A questo punto entra in ballo l'avvocato Luigi Carpenzano e comincia la battaglia giudiziaria che ha portato all’ordinanza del giudice che disponeva il proseguimento della terapia. Per i coniugi Lorefice è una vittoria per cominciare la cura con le cellule, già donate da papà Carmelo. Lunedì scorso la bimba, forte del provvedimento del giudice, è stata sottoposta a terapia. «C'era ancora da superare l'ostacolo del ricorso presentato dall'azienda ospedaliera Spedali Civili, avverso la decisione del magistrato modicano - spiega Carpenzano -. Ma venerdì la nuova bella notizia. Il ricorso era stato ritirato preventivamente alla luce dell’entrata in vigore del decreto legge 24 dello scorso marzo che consente l’infusione delle cellule, che ha avuto un effetto miracoloso sulla bambina».
Rita sarà sottoposta nei prossimi sette mesi ad altre quattro infusioni. «Saranno i nostri viaggi della speranza - dice Carmelo Lorefice - ma nonostante le difficoltà lotteremo insieme perché nostra figlia possa avere una vita normale come tanti altri bambini. Lotteremo su ogni fronte, questo è certo».

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