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Unità di crisi per monitorare il mare

La proposta è stata elaborata e presentata pubblicamente dal segretario generale della Cgil, Giovanni Avola

RAGUSA. Istituire un’unità di crisi, preventiva, da maggio a settembre, per monitorare tra Santa Maria del Focallo e Playa Grande; costituire un coordinamento di associazioni ambientaliste e di altri soggetti si sono occupati dei pericoli d’inquinamento delle coste. Sarà chiesto al Prefetto. La proposta, elaborata dal segretario generale della Cgil di Ragusa, Giovanni Avola, e stata presentata nel corso dell’incontro che si è svolto a Marina di Modica in merito alla salvaguardia dell’ambiente marino e delle coste che ricadono nel Comprensorio di Modica(erano presenti i sindaci di Modica, Buscema, di Scicli, Susino, e di Ispica, Rustico, e il presidente del consiglio comunale di Pozzallo, Floridia. Nella sostanza si costituirebbe un’unità di crisi con il coinvolgimento di Provincia Regionale, Arpa, Asp, Capitaneria di Porto e Guardia Forestale. L’obiettivo è quello assicurare per tempo sicurezza e salubrità delle acque ai turisti e ai bagnanti nell’imminente stagione estiva. «Le esperienze del passato, purtroppo – dice Avola – contano. La scorsa stagione estiva è stata disastrosa sul piano dell’inquinamento delle acque, tanto che il sindaco di Modica, Buscema, e l’assessore all’Ecologia, Spadaro, dovettero presentare un esposto alla Procura contro ignoti perché era necessario, sulla spinta di un’incessante campagna stampa, fare chiarezza su quanto stava accadendo nel mare modicano». Scattò l’inchiesta che ha portato al sequestro dei complessi residenziali Marsa Siclà e Baia Samuele di Sampieri. La previsione della stagione prossima è disastrosa con 300 unità lavorative, tra diretto e indotto, allo stato, disoccupato e prenotazioni in stand by o già cancellate. Presenti anche il presidente dell’associazione “Confronto”, Enzo Cavallo, i responsabili di “Marina di Modica d’inverno” e di altre associazioni ambientaliste, operatori turistici, di alberghi, della ristorazione e residenti. Il dibattito ha evidenziato i punti di crisi e su questi si sono sviluppati alcuni ragionamenti sui controlli capillari del territorio. Il sindaco di Scicli, Susino, il cui territorio è al centro delle indagini, intende sostenere in modo convinto un’azione anti inquinamento. Si è discusso su future concessioni per la coltivazione di pozzi a poche miglia dalle coste iblee, potenziale pericolo per il turismo che continua a rimanere un settore dalle grandissime potenzialità e che vuole sostenere e valorizzare. Sarà chiesto un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente, Mariella Lo Bello, e col Governatore, Crocetta, per chiedere che ci si opponga al rilascio delle autorizzazioni.

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