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Marina di Ragusa, il mare avanza e si riprende dieci metri di spiaggia

Operatori commerciali preoccupati. Firullo: «Si intervenga con ripascimento e barriere protettive»

RAGUSA. L’erosione avanza e la spiaggia a Marina di Ragusa scompare. Buona parte dello spiaggione del "circolo" è stato divorato del mare. Lo stabilimento balneare “Baya” sembra un palafitta con parte delle strutture portanti che poggiano in acqua. Anche nel versante ovest del litorale, nella zona adiacente alla Mancina, la situazione sembra peggiorata. La drammatica situazione dell'erosione incide sull’attività dei complessi turistico ricettivi all’aria aperta e degli esercizi per la balneazione, con il rischio di compromettere la prossima stagione balneare e determinare gravi conseguenze sul comparto turistico e la perdita di posti di lavoro. «Siamo fortemenre preoccupati per un fenomeno che rischia di spazzare via le spiagge di Marina – spiega Claudio Alessandrello, presidente della federazione italiana vela sezione di Ragusa – nella zona adiacente al circolo nautico mancano una decina di metri di spiaggia in larghezza da una parte e dall’altra. L’erosione e le mareggiate hanno tirato su le strutture in cemento che, anni orsono, erano state posizionate a ridosso della spiaggia per proteggere la strada. In questo tratto del litorale, a mare, era prevista la costruzione di cinque barriere protettive. Ma di fatto, per varie vicissitudini, ne sono state realizzate solo tre». Un intervento urgente di ripascimento così come è stato fatto in altri comuni d’Italia. «Questo fenomeno dell'erosione è stato denunciato dalla mia organizzazione sindacale già dal 2008 - dice Antonello Firullo, presidente della federazione italiana balneari aderente a Confcommercio - in tutti questi anni, sul litorale ragusano, non è stato né previsto né attuato un progetto di protezione delle coste. L'aspetto più grave che si sono spesi fiumi di denaro pubblico per opere inutili per la collettività. Realizzare il lungomare pedonale e la nuova piazza senza avere le spiagge pienamente fruibili non so a cosa possa servire. Adesso occorre lavorare per reperire fondi per realizzare le opere necessarie. In altri comuni di’Italia, con fenomeni erosivi simili, è stata prelevata la sabbia in mare aperto e trasportata, previo filtraggio, sulle spiagge. Il Comune di Ragusa potrebbe pensare anche a questo». L'erosione della costa comporta la perdita di vaste porzioni di arenile. La spiaggia rappresenta un vero e proprio capitale per le località turistiche balneari. «Nel progetto per la realizzazione del porto turistico - aggiunge Firullo - erano previste delle barriere protettive a mare all’imbocco della struttura portuale e fino alla spiagga della dogana. Opere che, di fatto non sono state realizzate».  

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