SCICLI. Il boom per la Pasqua a Scicli c'è stato ma c'è stato pure un “neo” che per mera fortuna non ha creato danni fisici alle persone. I tanti turisti, ma anche la gente del posto, giunti in città per assistere alla festa del “Gioia” che Vinicio Capossela ha voluto omaggiare anche in una sua canzone, hanno assistito (e sono stati coinvolti) ad un fuori programma durante il trasferimento del simulacro del Cristo Risorto dalla chiesa di Santa Maria La Nova a quella del Carmine.
Una processione durata due ore e mezza per un tragitto di poco più di 500 metri. Quest'anno sono state messe a rischio centinaia di persone. L'uscita dalla chiesa dell'Uomo Vivo da sempre ha rispettato un preciso protocollo. Prima davanti al sagrato una serie di giri mentra la gente si sistema ai lati della via Santa Maria La Nova per creare il varco ai portatori. Stavolta cambio di programma. La statua fa solo un giro sul sagrato e poi giù verso la folla che, con grandi difficoltà, è riuscita a lasciare il passaggio. Naturalmente c'è stata qualche caduta a terra, qualche spintone di troppo, qualche asprezza. Alla fine tutto è filato liscio. Ma che la tragedia è stata sfiorata è proprio il caso di dirlo. Forse seguire il protocollo di trasferimento, pur ricco della gioiosa baraonda, sarebbe quel tocco in più per la riuscita della festa del Cristo Risorto, alla quale si è adoperata l'Arciconfraternita di Santa Maria La Nova in tutti i suoi componenti, con il presidente Giovanni Agosta in testa.