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Scicli, «sì» alla nuova zona artigianale

Firmato il contratto con la «Ctf» di Barcellona per le opere di urbanizzazione in contrada «Timperosse»

SCICLI. Si parte con la realizzazione delle opere di urbanizzazione primarie nella nuova zona artigianale di contrada “Timperosse” a monte della frazione balneare sciclitana di Donnalucata, finanziati con i fondi ex Insicem. Il Comune di Scicli ha firmato il contratto di affidamento dei lavori ad una ditta messinese, la “Ctf srl” di Barcellona Pozzo di Gotto, che eseguirà tutti i lavori necessari a creare la rete delle opere di urbanizzazione primarie, dalle strade alle condotte idriche e fognarie. La nuova zona artigianale di contrada “Timperosse” è la prima in provincia di Ragusa e tra le poche in Sicilia a nascere con la formula pubblico-privato e prevede investimenti per 20 milioni di euro. A chiedere le aree, anni fa, è stato un consorzio di imprese, il Cipai, puntando in questa area del donnalucatese per insediare una seconda zona artigianale dopo quella di contrada “Zagarone”, sita fra il villaggio ed il centro abitato di Scicli. Il presidente della Cna territoriale Guglielmo Trovato si dice soddisfatto: “con la sottoscrizione del contratto è possibile affermare che si passa finalmente dalla fase progettuale a quella esecutiva per la realizzazione dell’insediamento produttivo promosso dal Cipai, il consorzio di imprese che sta portando avanti l’iniziativa”. Ed il presidente del Cipai, Giuseppe Falla, aggiunge: “è stata premiata la tenacia con cui abbiamo portato avanti il progetto a fronte di non poche difficoltà e lungaggini di ogni tipo. Siamo stati i pionieri di una iniziativa, la realizzazione di un insediamento produttivo con lo stimolo dei privati, che risulta essere la prima in provincia di Ragusa e tra le poche in Sicilia. Con orgoglio apriamo a tutte quelle imprese che vogliono continuare con noi questo percorso e che vogliono investire per il loro futuro. Le imprese aderenti al Consorzio Cipai ed assegnatarie delle aree – spiega ancora Falla - potranno finalmente programmare la rilocalizzazione della propria attività per garantire alla stessa un processo di crescita e adeguamento alle norme di sicurezza e qualità e di incremento della produttività. Se i lavori, che partiranno già nel mese di aprile, sono stati finanziati con i fondi ex Insicem, per la realizzazione degli opifici le imprese possono attingere ai fondi regionali e comunitari. Una iniziativa privata, dunque, che si coniuga agli interessi della comunità e che premia il coraggio di una iniziativa imprenditoriale che sarà occasione di sviluppo e di lavoro per tutto il territorio”. PI.D.

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