RAGUSA. Arriveranno nel giro di qualche giorno i tubi necessari ad allacciare la rete idrica cittadina con quella dell'Asi. La pompa è già stata commissionata ad una ditta di Verona. Si spera che, entro fine settimana, l'allaccio possa essere completato. In un paio di giorni, invece, saranno ultimati i lavori per la realizzazione di un impianto per consentire alle acque della Sorgente Oro, quasi sempre inquinate, di non defluire più nel Ciaramite, e quindi nell'Irminio. Le acque saranno convogliate nella rete fognaria grazie ad un percorso di tubi di 182 metri. Proseguono, intanto, i controlli sull'acqua dei pozzi B e B1. I risultati sono sempre buoni, cosa che lascerebbe ben sperare sulla possibilità di “stoppare” la delibera di immissione di acqua non potabile nella rete cittadina. Il provvedimento dovrebbe scattare dal due aprile, ma lo stesso commissario di Palazzo dell'Aquila, Margherita Rizza, ha più volte ribadito che si sta lavorando per scongiurare quella ipotesi vista come estrema “ratio”. Nonostante, tuttavia, le rassicurazioni, il trasporto dell'acqua con autobotti procede a rilento. Numerose le segnalazioni da parte dei cittadini che da giorni sono senz'acqua. «Ormai siamo stanchi – spiega un residente nella parte alta della città, vicino viale della Americhe -. Nonostante le segnalazioni, le telefonate, le e-mail, l'acqua non arriva quasi mai. Siamo sempre costretti a contattare i servizi di autobotte privati per non rimanere senz'acqua. L'amministrazione ha detto tante cose, ma su una non ha detto nulla: noi che siamo rimasti senza servizio da oltre due mesi, avremo degli sgravi nelle bollette?». Una formale richiesta di disponibilità, per qualche settimana, di un congruo numero di autobotti, è stata inviata, ieri mattina, dal Commissario Rizza al Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Emanuele Carano ed al Direttore dell'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, Giuseppe Dimartino. Il Comune si farà carico di pagare il carburante.