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Pd a Comiso, primarie e veleni: il vicesegretario Gaglio lascia

Il sindaco uscente Alfano si ricandida, Spataro spiazza il Centrosinistra

COMISO. Un panorama frammentato. Partiti e gruppi che si muovono in ordine sparso. Una serie di contatti incrociati tra esponenti dei gruppi e dei movimenti che operano in città. Le amministrative sono alle porte ed i partiti si organizzano. Con lo sguardo puntato alle nuove regole, a quella soglia del 5 per cento che non consente a nessuno avventure con troppe liste che si risolverebbero in un bluff. Pochi nomi sono certi. Uno tra questi è il sindaco uscente Giuseppe Alfano, che si ricandiderà. C’è poi la candidatura di Filippo Spataro, espressione di una delle componenti del Pd. La sua candidatura ha spiazzato il resto del partito ed ha creato una frattura. Il segretario Gigi Bellassai ha indetto le primarie per il 7 aprile: c’è tempo fino al 23 marzo per presentare le candidature. Ma molti non hanno visto di buon occhio la fuga in avanti del gruppo vicino a Bellassai e Fianchino. Il vicesegretario Gaetano Gaglio si è dimesso: «In un partito spaccato come il nostro – spiega – le primarie non sono un esercizio vero di democrazia, soprattutto se sono decise solo da una parte. Le primarie, poi, hanno un senso a condizione che siano condivise con la coalizione. Ma la coalizione non c’è ancora. Che senso ha celebrare le primarie ora? Se noi scegliamo subito il candidato, bruciamo le possibilità di una coalizione, non possiamo certo dire ai potenziali alleati che dal 7 aprile tutto è già deciso!» Filippo Spataro, però, spiega che la sua candidatura non è espressione di un corrente. «È stata presentata da un ampio gruppo. In questo partito c’è un dibattito ampio, democrazia vera, ma nessuna corrente. Le primarie sono previste dallo statuto del partito per tutte le cariche monocratiche. Il direttivo prende atto di tutte le candidature che vengono presentate. Mi auguro siano tante e che coinvolgano esponenti della futura coalizione. Io sto incontrando tanti esponenti dei partiti e della società civile. C’è la volontà di costruire una alternativa forte e credibile e di dare un governo forte e credibile alla città».  

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