RAGUSA. Duro j'accuse di Legambiente a seguito dell'incontro “concluso con un sostanziale e grave nulla di fatto” con il commissario di Palazzo dell'Aquila, Margherita Rizza, sulla grave crisi idrica che ha messo in ginocchio la città ormai da due mesi.
«Ancora più grave, secondo l'Associazione ambientalista – scrive Legambiente in una nota - la sensazione, che l'incontro ha contribuito a determinare, che intorno alla crisi idrica di Ragusa si stia giocando una partita tutta politica, il cui obiettivo primario non è tanto la soluzione dell'emergenza e l'avvio di una nuova stagione nella gestione delle risorse idriche, ma il potere, in particolare il nuovo potere a Palazzo di Città».
Legambiente aveva avanzato richiesta di una seduta di consiglio comunale aperto, dal momento che la città – ad oggi – ha subito danni enormi senza avere avuto la possibilità di avere dati certi sulle cause e sulle soluzioni.
Gli ambientalisti lo avevano chiesto l'11 febbraio, dopo quasi un mese la Rizza ha risposto con un “no”, in quanto le problematiche erano al vaglio della Procura. Emerge però, secondo il resoconto degli ambientalisti, che la Procura, consultata da Legambiente, “si è mostrata poco o per niente preoccupata da tale Consiglio comunale”. Insomma, le motivazioni addotte per bloccare il consiglio comunale aperto finiscono per alimentare altri dubbi. Come quelli legati “alla tattica dilatoria e poco collaborativa mostrata nel rispondere alle richieste di dati, documenti ed informazioni”. Poca chiarezza che i cittadino non tollerano più. DA.BO.