MODICA. Un detenuto è evaso durante l'ora d'aria dal cortile passeggi del carcere di Modica (Ragusa). «È indubbiamente motivo di preoccupazione la notizia dell'evasione del detenuto dal carcere di Modica avvenuto poca fa - dice Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe - L'interesse primario ora è partecipare attivamente alle ricerche in collaborazione con le altre forze di Polizia per catturare il fuggitivo, ma questo episodio conferma ancora una volta le criticità del sistema carcere. La coppia di dirigenti a capo dell'amministrazione penitenziaria Tamburino e Pagano, con la scellerata intenzione di introdurre una vigilanza attenuata nelle carceri italiane scendendo a patti con i detenuti, ha ottenuto il solo risultato di raggiungere il record di 23 evasioni nel 2012 (erano state 9 nel 2009)». «Da tempo immemore il Sappe - aggiunge - sostiene l'esigenza di definire i circuiti penitenziari differenziati in relazione alla gravità dei reati commessi, con particolare riferimento al bisogno di destinare, a soggetti di scarsa pericolosità, specifici circuiti di custodia attenuata e potenziando il ricorso alle misure alternative alla detenzione per la punibilità dei fatti che non manifestano pericolosità sociale. Oggi ci sono in carcere 67 mila detenuti a fronte di una circa 42 mila posti letto, il numero più alto mai registrato nella storia dell'Italia».Il detenuto evaso è Gianluca Zafarana, di 20 anni, originario di Sicli. Era stato arrestato nello scorso aprile per avere violato la sorveglianza speciale e successivamente era stato condannato, per cumulo di diverse pene, a tre anni di reclusione per furto e ricettazione. Secondo quanto si è appreso, il giovane sarebbe evaso durante l'ora di passeggio: avrebbe forzato una recinzione metallica e poi avrebbe scavalcato il muro di recinzione, fuggendo a piedi. Nella zona è in corso una battuta alla sua ricerca da parte di carabinieri e polizia.