RAGUSA. La filiera è cortissima. Con il grano coltivato nei campi si produce la farina per impastare il pane fatto in casa. Il pane dei nonni, lavorato, infornato e impacchettato in azienda e venduto nei mercati di campagna Amica della Coldiretti ragusana. Una ricetta antica, con il lievito naturale, spolverata nei cassetti da due giovani imprenditrici, Valeria e Veronica Mazza, 25 e 22 anni, che gestiscono l’azienda di famiglia insieme al padre e alla madre. Una storia al femminile, singolare per certi versi, di due ragazze che hanno scelto per vocazione di dedicare la loro vita al lavoro nei campi. «Alleviamo gli animali come ci ha insegnato nostro padre – raccontano le due sorelle - è un lavoro faticoso ma straordinario. La vita della città non ci manca affatto. La nostra giornata inizia molto presto al mattino. Ci dedichiamo alla cura dell’azienda e a programmare al meglio l’intera settimana. A curare il raccolto dei campi e a programmare la mietitura e la raccolta del frumento». Il grano diventa una fonte di sostentamento per l’azienda agricola Mazza di contrada Cornacchia lungo la provinciale Maltempo, Ragusa-Chiaramonte Gulfi. «Con il grano raccolto la scorsa estate abbiamo prodotto tanta farina che ci consente di realizzare il tipico pane casareccio cotto nel forno a pietra – spiegano - che viene venduto nei mercatini di campagna Amica di Ragusa, Scicli, Pozzalo e Ispica». La Coldiretti ha sposato il progetto filiera agricola 100 italiana. Oltre al pane anche la pasta diventa un prodotto da valorizzare. Le maggiori organizzazioni dei produttori agricoli e della distribuzione italiana hanno scelto, infatti, il prodotto simbolo della cucina nazionale per avviare una collaborazione senza precedenti. La pasta della filiera agricola italiana nasce dal grano coltivato nei campi degli agricoltori di Coldiretti e arriva sugli scaffali degli oltre 1.400 punti vendita di Coop con il marchio unico 100 per 100 Italia: 5 formati di pasta di grano duro trafilata al bronzo, essiccazione lenta, qualità ottima, no ogm. Il primo di una linea che a regime includerà altri prodotti della tradizione gastronomica italiana. Con la pasta “tutta italiana”, le tre organizzazioni intendono inaugurare un’inedita esperienza di co-imprenditorialità che si traduce in un accordo diretto tra consumatori e produttori che mira a garantire la provenienza e la tracciabilità, accorciare la filiera e assicurare una equa distribuzione del valore.
Dai campi fino al forno a legna L’antica arte del pane di casa
Due giovani imprenditrici hanno deciso di «scommettere» sulla tradizione
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