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Inchiesta Corfilac, bufera su Licitra

Richiesto dalla Procura il rinvio a giudizio del presidente. Pesanti le accuse: peculato, abuso d’ufficio e truffa aggravata

RAGUSA. La Procura della Repubblica presso il Tribunale, a conclusione di una complessa attività di polizia giudiziaria svolta dalla Guardia di finanza, ha richiesto al gup ibleo il rinvio a giudizio nei confronti del presidente del Corfilac (Consorzio per la Ricerca sulla Filiera lattiero casearia della Regione Sicilia), professore Giuseppe Licitra, per i reati di peculato, truffa aggravata e abuso d’ufficio. Il giudice delle udienze prelimimari deciderà il 13 febbraio.
Le indagini, dirette dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto procuratore Serena Menicucci, svolte dalla Tenenza delle Fiamme Gialle di Modica, hanno interessato tutta la contabilità degli anni 2005/2010. All’esito delle stesse, coordinate in prima persona dal colonnello Francesco Fallica, comandante provinciale della Guardia di Finanza «si è appurato che il presidente del Corfilac, in carica da circa 10 anni, rivestendo la qualifica di incaricato di un pubblico servizio e abusando delle sue relazioni d’ufficio, aveva effettuato un uso disinvolto della carta di credito consortile facendo spese – per importi considerevoli - non giustificato da ragioni di servizio ed estranee alle finalità istituzionali dell’ente». Dalle indagini della Guardia di Finanza è risultata infatti, «la distrazione di cospicue somme di denaro per cene in ristoranti, soggiorni in alberghi di lusso in italia ed all’estero, noleggio autovetture, acquisto di carburante per autovetture, acquisto libri e prodotti informatici, il tutto senza preventiva autorizzazione da parte del comitato dei consorziati, e con una rendicontazione finale delle spese assolutamente approssimativa». «Nel contesto delle attività è emerso anche l’abuso d’ufficio essendosi accertate disinvolte prassi di assunzione del personale e di stabilizzazione dello stesso». La Procura, ravvisando per tali fatti le ipotesi di reato di peculato, truffa aggravata e abuso d’ufficio, ha richiesto al gup il rinvio a giudizio. Nell’ambito dell’attività di polizia giudiziaria delegata, venivano appurate altresì ipotesi di danno erariale tutte già specificatamente segnalate alla Corte dei Conti di Palermo.
La Guardia di Finanza ha concluso l’inchiesta nel luglio del 2011. L’avvio ufficiale risale al 23 febbraio del 2010. Da allora, nel corso dei numerosi sopralluoghi effettuati presso la struttura consortile (ben 12) i militari della Guardia di Finanza hanno avuto modo di acquisire vastissima e completa documentazione. Come detto uno dei filoni dell’indagine riguarda le trenta stabilizzazioni effettuate dal Corfilac. L’indagine ha cercato di capire i criteri utilizzati.

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