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Scicli, Susino alla Corte dei conti: ecco il piano per evitare il dissesto

Il primo cittadino ha inviato una lettera dove spiega i provvedimenti per salvare l’ente

SCICLI. Una politica di risanamento per salvare l'ente dal dissesto. Il sindaco di Scicli, Franco Susino, con una lettera inviata venerdì alla sezione di controllo per la Regione siciliana della Corte dei Conti ha spiegato le attività avviate per superare le criticità rilevate dai magistrati contabili lo scorso 16 novembre. Per prima cosa il primo cittadino ha parlato della riduzione del 30 per cento delle indennità degli amministratori e del presidente del Consiglio comunale e la rinuncia da parte di cinque consiglieri del compenso legato allo svolgimento del mandato amministrativo; a seguire poi la riduzione del 30 per cento della spesa corrente dei dodicesimi riferiti all'esercizio finanziario 2011e la limitazione delle spese per missioni. «È stata prevista un'entrata di 450 mila euro per recupero evasione Ici e di 688 mila euro per la tassa sui rifiuti solidi urbani – ha scritto Susino – la spesa del personale è stata contenuta nei limiti. Prevista l'entrata di 600 mila euro dall'alienazione di beni patrimoniali dell'ente e ne stiamo approntando il bando pubblico». Alle osservazioni della Corte dei conti sul costante utilizzo dell'anticipazione di tesoreria il sindaco ha risposto in maniera chiara sottolineando ”il rafforzamento dell'azione di riscossione dei residui attivi e delle entrate di competenza”. Sulle somme a credito nei confronti di quei Comuni vicini che non hanno pagato per il conferimento dei rifiuti solidi urbani nella discarica di San Biagio, l'Amministrazione sciclitana nutre forti speranze di recupero: «I crediti vantati verso i Comuni di Modica e di Ispica fanno ben sperare in una riscossione graduale ma costante stante che entrambi gli enti hanno deliberato il ricorso alle procedure del riequilibrio finanziario con riconoscimento dell'entità in quanto dovuto quale debito fuori bilancio – ha spiegato - i ruoli Tarsu 2013 saranno emessi entro i primi mesi dell'anno invertendo la consuetudine della loro emissione a fine anno».

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