Ragusa

Martedì 30 Aprile 2024

Iacp, Scarso nomina tutti i componenti: parola alla Regione

RAGUSA. Allo Iacp di Ragusa potrebbe essere evitato il commissariamento. Sono state pubblicate dal commissario straordinario della Provincia, Giovanni Scarso, le determine di indicazione dei rappresentanti che dovrebbero comporre il nuovo Cda. Quindi la giunta regionale potrebbe deliberare in merito ed il presidente Crocetta emettere il decreto di nomina del nuovo Cda. Il presidente Giovanni Cultrera ed il suo Cda hanno finito il mandato lo scorso 25 novembre. Già Scarso aveva nominato per la Provincia gli avvocati Carmelo Di Paola, Vincenzo Rizza e Gabriella Elia con il primo candidato alla presidenza. Adesso il commissario ha nominato con la prima determina i tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative che faranno parte del Cda. Si tratta di Giorgio Bandiera della Uil, Gaetano Sisalli della Cisl e Gaetano Martello della Cgil. Sono stati scelti su una terna di nomi. La Cgil aveva proposto Gaetano Martello, Giuseppe Giavatto e Paolo Aquila, la Cisl Gaetano Sisalli, Giovanni Belluardo ed Enzo Romeo, la Uil Giorgio Bandiera, Vincenzo Pluchino e Mario Cucuccio, la Cisal Rosanna Cascone, Antonino Gianì e Filippo Blanco, l’Ugl Paolo Nativo, Eugenio Palermo e Maria Schembari. Con un’altra determina il commissario Scarso ha indicato alla Regione un rappresentante degli assegnatari di alloggi economici e pololari. Si tratta di Giovanni Meli del Sunia. Il sindacato aveva proposto, oltre a Meli, anche Gaetano Martello e Guglielmo Agosta, mentre l’Associazione regionale per l’assistenza agli assegnatari degli alloggi popolari di Palermo aveva indicato nella terna Giovanni Trovato, Giuseppe Giudice e Anna Fanale. Con la terza determina Scarso ha nominato il rappresentante delle organizzazioni sindacali dei lavoratori autonomi maggiormente rappresentativi. Si tratta di Sebastiano Caggia della Legacoop. La Coldiretti aveva indicato una terna composta da Gerardo Forina, Emanuele Corallo e Salvatore Battaglia. C’è un solo problema: se il Cda dovesse essere decretato durerebbe in carica fino alla gestione commissariale che termina la prossima primavera più gli eventuali sei mesi di proroga.

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