RAGUSA. Conquistare nuove nicchie di mercato e rafforzare la filiera del latte. Un confronto tra i produttori per realizzare una reale proposta di progettualità economica che si fonda su più segmenti all’interno della filiera latte, uno non escludendo l’altro. La Coldiretti ragusana getta le basi per ricostruire il territorio e l’intero segmento del latte. Ieri nella sede della Coldiretti vertice con gli imprenditori agricoli e con i direttivi sezionali. «Occorre ripartire con un potere contrattuale più forte – spiega Rosario Biazzo, presidente della sezione Ragusa Nord della Coldiretti -, le divisioni e le contrapposizioni hanno arrecato un danno considerevole alla filiera. Produrre sotto costo, con un prezzo che oscilla tra 36 e 36, 50 centesimi al litro significa chiudere anzitempo le aziende. Per questa ragione è opportuno un incontro con gli industriali per studiare nei dettagli cosa fare nel più breve tempo possibile». In Lombardia, intanto, Le organizzazioni agricole e gli industriali hanno siglato il prezzo regionale: da 39 centesimi al litro, nel mese di dicembre, fino a 40 nel periodo che va da gennaio ad aprile. Nel periodo antecedente, che fa riferimento ai mesi di ottobre e novembre, il prezzo è di 38 centesimi. «Alla luce di tutto ciò - precisa il direttore Gerardo Forina - serve un incontro urgente con il tavolo regionale sul prezzo del latte. Nel nord Italia si siglano accordi interprofessionale e in Sicilia non c’è alcuna volontà di farlo». Giorgio Mallia, imprendirore agricolo, aggiunge: «Ogni mese siamo in perdita di ben 2 mila euro dobbiamo sempre sperare sul buon andamento dei raccolti. Fatture alla mano si incassano circa 14 mila euro al mese per la vendita del latte. A questi dobbiamo togliere 9 mila euro come costo del mangime più altre spese realtive alla manodopera e al costo dei foraggi e del gasolio»
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