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Scarso tira le somme dopo i primi 6 mesi: "Esigue le risorse"

L’avvocato vittoriese impegnato a mettere in sicurezza sul piano finanziario l’Ente. Critiche all’amministrazione della giunta Antoci

RAGUSA. Giovanni Scarso, commissario straordinario della Provincia dal 25 maggio scorso, fa un primo bilancio della sua attività a distanza di 6 mesi e annuncia la sua azione futura. I primi sei mesi sono stati caratterizzati soprattutto dall'emergenza finanziaria per il riverbero della «spending rewiev» decisa dal Governo Monti a luglio.

«Ho un dovere morale e istituzionale: mettere in sicurezza sul piano finanziario l'Ente. Il rischio di non rispettare il patto di stabilità è forte e presente ma un commissario straordinario deve fare atti e assumere provvedimenti cosiddetti ”antipolitici” per tenere la barra diritta dell'equilibrio finanziario e mantenere la Provincia un ente virtuoso come lo è stato in passato. Se sono costretto a fare atti straordinari, essi sono la fisiologica conseguenza di una situazione pregressa che col passar dei giorni e dei mesi si è abbondantemente appesantita.

Un taglio di un milione e mezzo a bilancio approvato dopo che ha fatto seguito ad un minore trasferimento di 5 milioni di euro all'inizio dell'anno, una programmazione finanziaria dei primi 5 mesi di attività amministrativa che non ha tenuto conto del particolare momento finanziario cui andavano incontro gli enti locali ha fatto sì che la situazione finanziaria dell'Ente è andata in sofferenza e sono stati necessari tagli a tutto spiano alla spesa corrente col risultato di azzerare il capitolo della cultura, dello sport, dello sviluppo economico per mantenere in essere invece i servizi essenziali previsti per legge come l'assistenza agli studenti diversamente abili, la sicurezza e la manutenzione delle scuole di competenza provinciale».

Giovanni Scarso aggiunge: «Ho tagliato tutto quello che c'era da tagliare, eliminando l'effimero e il superfluo. Ho tagliato le auto blu, ridotta all'osso la telefonia mobile, dismesso diversi immobili locati che appesantivano il bilancio dell'Ente e su questa strada bisogna proseguire perché il futuro è fatto sempre di più di contenimento della spesa pubblica. Perché la crisi sfugge alla normale amministrazione, si stenta a fare l'ordinaria amministrazione. Ma per un commissario straordinario non è normale amministrazione anche quella che riconoscendo e anzi accentuando la drammaticità della crisi, s'ingegna a rincorrerne i disastri senza toccare la logica che l'ha causata. Un commissario straordinario ha il dovere morale invece di evitarlo, non di rinviarlo.

E allora bisogna entrare in questa logica di scelte radicali e forse antipolitiche ma che sono salutari per dare un futuro a questo Ente, a chi ci lavora da anni, a chi aspetta risposte concrete per i servizi che per legge dobbiamo assicurare (gli studenti, i diversamente abili), ai giovani che possono e devono avere una formazione universitaria in provincia di Ragusa. Ma un conto è la presenza universitaria, un altro le spese di mantenimento e di gestione per l'Università. Allora è il momento di scelte forti ma mirate che il Commissario straordinario della Provincia farà perché è un difensore dell'Istituzione nel bene supremo della comunità iblea senza farsi tirare per la giacca da destra e da sinistra ma con l'unico e precipuo compito di non rattoppare le falle di una nave che rischia di affondare ma con la pretesa di condurla in porto sana e salva».

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