RAGUSA. L’associazione provinciale artigiana Upla Claai contesta le modifiche sostanziali apportate al bando per l’accesso al fondo di rotazione per la capitalizzazione o la ricapitalizzazione delle imprese e per l’assegnazione di contributi in conto interessi per gli investimenti e il consolidamento delle passività aziendali, nell’ambito del piano di utilizzo dei fondi ex Insicem.
Il presidente Salvatore Vargetto e il segretario Giovanni Trovato chiariscono che tra le modifiche sostanziali apportate, rispetto al bando precedente, c’è la mancata indicazione degli istituti di credito che hanno dato la propria disponibilità di adesione al bando, nonché la indicazione dei confidi aderenti e dei costi che debbono sostenere le imprese per ottenere la garanzia dei consorzi fidi stessi.
Inoltre, circostanza non di secondaria importanza, le suddette modifiche sono state apportate senza la necessaria concertazione con le associazioni di categoria e i confidi che avrebbero potuto essere interessati ad avanzare proposte o eventuali modifiche migliorative. Il fatto che non vi sia alcuna indicazione in ordine agli istituti di credito che abbiano manifestato una certa disponibilità di condivisione del bando come associazione di rappresentanza e di tutela degli interessi delle imprese fa nascere molti dubbi e molte perplessità circa l’esito finale delle richieste che alcune imprese potranno avanzare verso alcuni istituti di credito che, magari per scelte proprie, riterranno di non potere aderire.
«L’assenza di una formale condivisione con gli istituti di credito e i confidi – chiarisce l’Upla Claai – a nostro avviso era ed è un elemento fondamentale e prioritario per il raggiungimento degli obiettivi che si vogliono perseguire con l’azione strategica del piano di utilizzo dei fondi ex Insicem. Proprio perché i fondi in questione, in un momento estremamente delicato e difficoltoso per l’accesso al credito delle imprese potrebbero, se saputi indirizzare al meglio, rappresentare quella boccata di ossigeno che tutti si attendono».
L’Upla Claai ha espresso le proprie perplessità in proposito in una lettera che lo scorso 14 novembre è stata inviata all’organismo di garanzia costituito presso la Provincia regionale di Ragusa, organismo che esprime tutto il partenariato istituzionale, economico e sociale delle associazioni di categoria.