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Fine del Kennedy, la protesta dei liceali arriva alla Provincia

Il dirigente Nitto Rosso ha ascoltato gli studenti. C’è l’impegno di far diplomare le quarte classi di quest'anno

ISPICA. Gli studenti del liceo linguistico John Kennedy di Ispica sul piede di guerra: ieri con un corteo partito da Piazza Libertà si sono recati al Palazzo di viale del Fante per incontrare il commissario straordinario Scarso.

«L'istituto non può essere soppresso drasticamente», questo il volere unanime di tutti, anche degli insegnanti e dei genitori. Martedì sera i ragazzi si erano già recati anche a Palazzo La Pira a Pozzallo, per esporre il loro problema al sindaco Luigi Ammatuna e per un aiuto. Al primo cittadino è stato presentato lo stato di disagio che ha provocato la decisione del Commissario Provinciale Scarso di chiudere a partire dal settembre 2013 il liceo provinciale, nonostante i disagi e le difficoltà, soprattutto per gli alunni del quarto anno. Ricordiamo che tale decisione era stata presa dal commissario Scarso per il deficit finanziario della provincia - 8 milioni di euro in meno - trovandosi, dunque, nell'impossibilità di poter ulteriormente finanziare l'istituto.

Le cinque classi del linguistico però non hanno potuto attendere che arrivasse alcuna risposta dalle istituzioni poiché è imminente, il 26 novembre, l'esecutività della delibera in proposito, e hanno allora deciso di passare all’azione, manifestando davanti al Palazzo provinciale e chiedendo un incontro con il commissario. A riceverli, dopo un diniego - era assente il commissario Scarso - è stato l'avvocato Nitto Rosso.

«In otto - ha detto la rappresentante d'istituto Giulia Patanè - tra cui due insegnanti ed un genitore, siamo stati ricevuti da Rosso, che ha ascolto le nostre motivazioni. Abbiamo, infatti, evidenziato che chiudere drasticamente l'istituto causerà inevitabilmente disagi specialmente ai ragazzi del quarto anno che si troveranno a frequentare il quinto in istituti come il classico Curcio o il magistrale Verga di Modica con programmi e materie mai studiati prima.

Il problema, invece, lasciando ancora aperto l'istituto per un altro anno, non si porrebbe poiché consentirebbe agli studenti di finire il linguistico puro così come iniziato. Per i ragazzi del primo, secondo e terzo anno, avendo iniziato il liceo con la riforma Gelmini l'inserimento negli altri istituti non comporterà alcun disagio». I ragazzi sono riusciti a fare mettere a Nitto Rosso nero su bianco la promessa di andare incontro alle famiglie che l'anno prossimo dovranno comprare libri diversi da quelli già in loro possesso e di far diplomare al Kennedy le quarte classi di quest'anno.

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