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Opera pia pressata dai debiti, futuro ad ostacoli per la Criscione Lupis

Parla il presidente del cda.Burruano: «Pesante la situazione ereditata, lavoriamo per sanare»

RAGUSA. L'Assap Opera pia "Criscione Lupis-Boscarino-Moltisanti" ha attualmente dieci dipendenti a tempo indeterminato e si avvale anche della collaborazione di 20, a volte 22, operatori cosiddetti «novantisti» a tempo determinato. Il consiglio d'amministrazione, dopo diversi anni di commissariamento, è presieduto dal dicembre 2011 da Luca Burruano. Oggi ha in cura una cinquantina di assistiti nella casa di riposo. La situazione economica è ben lontana da quella, drammatica, dell'Opera pia di Ibla, ma ci sono ancora debiti pregressi della passata gestione da chiudere. «La situazione economica ereditata - spiega Burruano - non era delle più rosee. Quando siamo arrivati abbiamo trovato un notevole disavanzo. Ad oggi abbiamo lavorato in parte per ridurre i debiti pregressi ed in parte per garantire una corretta gestione dell'Ente, focalizzandoci principalmente su due aspetti: migliorare i servizi per i nostri ospiti e garantire l'occupazione sia del personale a tempo indeterminato che a tempo determinato. Anche per quanto riguarda i fornitori contiamo, entro la fine dell'anno, di abbassare del 20-30% il debito pregresso». Si conta di chiudere l'anno con un disavanzo "esiguo", al quale poi ovviamente vanno aggiunti i debiti relativi agli anni precedenti. Ma perché, nonostante la struttura ospiti un notevole numero di anziani, il bilancio segna sempre un meno? La gestione passata, nella fase commissariale, non è probabilmente stata assai parsimoniosa. Ma oggi altri problemi incombono. Gli anziani, infatti, pagano una retta. Per chi non può, invece, interviene il Comune, erogando le somme direttamente all'Assap. «Da Palazzo dell'Aquila - spiega Burruano - abbiamo ricevuto da pochi giorni il saldo per aprile 2012. Considerato che il Comune mensilmente ci dà circa 20.000 euro per gli anziani ricoverati in convenzione, è facile fare il calcolo: aspettiamo circa 140.000 euro. Per di più la retta che il comune di Ragusa ci riconosce è nettamente inferiore a quanto stabilito dalla normativa regionale soprattutto in considerazione dei servizi che noi eroghiamo. Ma c'è un altra voce di entrata importante, e riguarda i fondi regionali per la copertura delle spese del personale. C'è il rischio che addirittura venga azzerato il fondo della legge '71/82». La fortuna è stata che L'ente ha beni immobili di proprietà che, grazie al lavoro degli uffici amministrativi, si sta cercando di mettere a reddito. Si vuole puntare su nuovi progetti, come i servizi per disabili e l'accoglienza dei migranti.

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