RAGUSA. Il Comune di Ragusa ha incassato oltre 220.000 euro dalla tassa di soggiorno e solo per i mesi di luglio – primo mese di applicazione del tributo – agosto e settembre. Una buona entrata per le casse comunali e destinata, però, a finanziare interventi in materia di turismo «compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, la manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali, nonché i relativi servizi di informazione ed intrattenimento». Una piccola manna che potrebbe permettere di programmare iniziative di destagionalizzazione e promozione turistica, da un lato, e dall’altro servire a corredo al periodo di Natale, nota dolente per ogni anno di Amministrazione di qualunque colore essa sia o sia stata.
Chi ha pagato l’imposta di soggiorno? In teoria tutti coloro che hanno pernottato a Ragusa esclusi i bambini (fino a 14 anni), e sarebbe interessante estrapolare i dati specifici relativi alle presenze nel trimestre indicato per verificare se vi siano o meno delle discrasie e se effettivamente l’imposta abbia in qualche modo «frenato» la permanenza dei turisti. Sono stati direttamente i gestori delle strutture, con un sistema di posta elettronica certificato, accompagnato dal versamento nelle casse comunali delle somme, a gestire il pagamento del tributo. Esenti, oltre i ragazzi minori di 14 anni, anche gli appartenenti alle forze dell’ordine in servizio, portatori di handicap ed accompagnatori, oppure chi si trova in città per assistere un parente malato.