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Santa Croce, fenomeno randagismo "fuori controllo"

L’assessore «costretto» ad adottare quattro cuccioli che da circa sei mesi attendono di conoscere il loro destino

SANTA CROCE. Da sei mesi attendono di conoscere il loro destino. Quattro cuccioli, adesso un po’ cresciuti, ricoverati all’interno della villetta dall’assessore alla sicurezza del Comune di Santa Croce, Rosario Pluchino, in contrada Pezza.
«Mi scontro giornalmente con un muro di gomma – spiega l'assessore alla sicurezza e alla sanità - l'Enpa, l'ente nazionale protezione animali, mi ha assicurato che i cuccioli avrebbero trovato una degna sistemazione ma i cani sono rimasti a casa mia tra l’indifferenza generale». Storie di affidamento e di una convenzione con l'associazione animalista che non ha sortito gli effetti sperati. «Sono stato costretto a scrivere una lettera aperta al sindaco Franca Iurato e al prefetto Giovanna Cagliostro - dice ancora l'assessore - per capire cosa un semplice cittadino deve fare. La sensibillità non si può trasformare in altro.
Ci sono due problemi da risolvere: la sicurezza per i miei familiari, visto e considerato che i cani diventeranno grandi, e i costi per mantenere in vita questi cani». L’assessore va oltre. «Chiedo di sapere, in tempi brevi, cosa fare». Il Comune di Santa Croce, nel caso specifico, deve risolvere il problema legato al randagismo. Lo impone la legge, il decreto presidenziale numero 7 del 2007 e la legge 281 del 91, che ha demandato ai comuni il controllo sul randagismo. Resata da chiedersi perché i vigili urbani non si sono attivati celermemte.

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