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Eritrea insultata in ospedale, il vescovo di Ragusa chiede scusa: "L'umanità non ha colore"

Carmelo Cuttitta

"Come vescovo di Ragusa, quanto accaduto in Neonatologia mi induce a chiedere scusa perché ad agire sono stati ragusani, sicuramente battezzati che magari si professano cristiani. E allora spetta anche al vescovo chiedere scusa perché l'umanità non ha colore, perché siamo tutti figli dello stesso Padre, perché non possiamo professarci cristiani e poi assumere comportamenti che negano il Vangelo".

Lo ha detto monsignor Carmelo Cuttitta concludendo l'omelia della solenne concelebrazione in cattedrale in occasione del terzo anniversario del suo ingresso in Diocesi, sull'episodio di intolleranza in ospedale nei confronti di una migrante eritrea che era andata a trovare il figlio di 15 giorni in neonatologia.

"Viviamo in un clima di crescente insofferenza - ha aggiunto - alimentato anche da una politica che mira a dividere, a creare allarmi e genera paura e su questa paura e su un linguaggio e su atteggiamenti spregiudicati fonda la sua capacità di accrescere i consensi. Quanto accaduto è un figlio di questo clima che vuol negare valori come l'accoglienza e la solidarietà e vuol privare a una consistente parte di umanità anche il diritto al futuro e alla speranza".

"Questa donna, mamma di un bambino appena nato, si era avvicinata - ha ricordato il vescovo - ed è stata allontanata in malo modo. Non possiamo rimanere inerti quando ne va di mezzo la vita degli altri e i disagi degli altri. Ecco cari fratelli e sorelle guardiamo attorno a noi, scopriamo tutto ciò che c'è da scoprire e sbracciamoci e lavoriamo perché - ha concluso monsignor Cuttitta - in questo mondo siamo tutti fratelli e sorelle e tutti veniamo dallo stesso Dio".

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