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Falsi contratti di affitto per ottenere permessi di soggiorno ad Ispica: 5 indagati

Avrebbero stipulato falsi contratti d'affitto per ottenere la residenza nella cittadina di Ispica e per aver il rinnovo del permesso di soggiorno sia per motivi di lavoro che per il ricongiungimento familiare.

L’indagine è stata svolta sotto il coordinamento della procura di Ragusa e ha condotto all’emissione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere e tre obblighi presentazione alla polizia giudiziaria. Tra gli indagati ci sono quattro ispicesi e un tunisino che avrebbe avuto la funzione di intermediario. Si tratta di Paolo Iozza, di 43 anni, e Giorgio Caccamo, 50 anni. Mentre sono stati sottoposti  all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, A.F., 57 anni, italiano, P.S. , 51 anni,
italiano e K.B., 53 anni, tunisino. L’intera indagine si è concentrata su un arco temporale che va dal dicembre 2014 all’agosto 2017, ed ha riscontrato circa 30 stranieri regolarizzati.

Le indagini sono scattate dopo la segnalazione del funzionario dell'anagrafe di Ispica che si è accorta che una decina di persone extracomunitarie abitavano nello stesso appartamento. I carabinieri hanno indagato ed è emerso che quattro ispicesi avrebbero affittato cinque appartamenti nella zona marinara di Ispica e uno in centro ad almeno trenta persone extracomunitarie che dovevano rinnovare il permesso di soggiorno. Gli inquirenti hanno calcolato che gli indagati avrebbero guadagnato fino a 200 euro per ogni contratto d'affitto, per un giro d'affari di almeno 10 mila euro.

I trenta extracomunitari sono tutte persone che lavorano nei campi e nelle serre in zona. La procura delle Repubblica di Ragusa ha riscontrato che gli italiani avrebbero agito approfittando della condizione di necessità degli extracomunitari. La questura di Ragusa effettuerà degli accertamenti sulle posizioni degli extracomunitari con la collaborazione dell'Ufficio immigrazione.

I dettagli dell’operazione saranno illustrati alle 10,30 dal comandante della compagnia di Modica nella sede del reparto in via Resistenza Partigiana a Modica.

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