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Divieto di avvicinamento a una ragazza per uno stalker di Ragusa

La Polizia di Ragusa ha notificato la misura cautelare del divieto di avvicinamento a un ragusano di 45 anni indagato per i reati di atti persecutori, percosse, ingiurie e minacce, ai danni di una giovane ventenne. La ragazza frequentava un giovane poco più grande di lei con il quale si era fidanza, ma poi il rapporto si era poi teteriorato giungendo all’interruzione.

Tra i due, nell’ultimo periodo di fidanzamento, si insinuva un uomo molto più grande di lei che ha iniziato una breve relazione affettiva. Il fare violento subito manifestatosi ha fatto determinare la ragazza ad allontanarlo ma lui non voleva sentirne ragioni e l’avrebbe costretta con minacce ripetute ed in alcuni case percosse e lesioni a rimanere accanto a lui. In una occasione a Marina di Ragusa, l’ex fidanzato di lei era stato anche minacciato di non avvicinarsi più alla giovane ragazza e per questo il giovane lo aveva denunciato, riferendo del pericolo che correva la sua ex ragazza.

L'indagato è stato subito convocato negli uffici della Polizia di Stato, dove gli è stata notificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima ed ai luoghi da questa frequentati. "La Polizia di Stato di Ragusa invita tutti coloro che sono vittime di reati a rappresentare le proprie esigenze alla Squadra Mobile per poter iniziare un percorso idoneo alla risoluzione dei problemi.

L'uomo, nonostante la sua età ed il grado di maturità che in teoria avrebbe dovuto avere, non ha desistito dal continuare a perseguitare la ragazza, mettendo in atto il solito copione degli stalker: minacce, lesioni, percosse, richieste di incontri con banali scuse e numerosissimi messaggi a mezzo whatsapp. La ragazza ha chiesto ripetutamente di poter avere solo un rapporto di amicizia collegato alla comune passione per gli sport acquatici ma lui niente, lei doveva stare con lui. In più di un’occasione, anche se la vittima non rispondeva immediatamente al telefono, riceveva minacce di morte o ancora di dimostrazione tipica del "tu non sai chi sono io e cosa posso fare".

L’uomo, accecato dalla gelosia e dal sentire la ragazza come fosse una "sua cosa", minacciava di morte anche i genitori di lei. La ragazza, ad un certo punto ha denunciato tutto anche perchè l’uomo, che l’aveva convinta ad avere un ulteriore incontro a Marina di Ragusa per la restituzione di attrezzatura sportiva, l’aveva nuovamenta, tirandole i capelli e scaraventandola a terra. Dopo la denuncia e l’escussione di alcuni testimoni, la Squadra Mobile ha fornito le fonti di prova, raccolte durante le indagini, alla Procura della Repubblica di Ragusa che ha richiesto d’urgenza la misura cautelare del divieto di avvicinamento, ottenendola dal Giudice per le Indagini Preliminari.

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