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Adescavano gay per poi picchiarli e rapinarli, tre arresti a Comiso e Vittoria

Raggiravano le loro vittime fingendo di essere gay, organizzavano un appuntamento, per poi picchiarle in luoghi appartati e inveire con insulti omofobi. È accaduto del Ragusano dove una banda di tre ladri avrebbe finto di voler incontrare partner occasionali gay, per poi costringere le vittime con violenza e frasi omofobe a prelevare al bancomat di Acate.

I tre sono stati arrestati. Si tratta di Christian Gerratana, 24enne di Vittoria, Gaetano Velardita, 23enne di Comiso, ed Emanuele Marino, 18enne anche lui di Comiso. La banda agiva sempre nello stesso modo. Uno dei tre avrebbe finto di essere gay e sarebbe salito a bordo dell’auto della vittima appena adescata, portandola in luogo appartato. Gli altri due li raggiungevano per poi picchiare la vittima e derubarla di tutto.

Quando le vittime non avevano denaro le avrebbero obbligate ad effettuare prelievi al bancomat. La polizia di Ragusa, su provvedimento del gip, ha disposto l’arresto dei tre che sono accusati di rapine, estorsioni, lesioni gravi e violenza privata. La prima rapina risale allo scorso giugno ed è stata compiuta nell'area industriale di Vittoria, chiamata Zona, da qui il nome dell'operazione.

I tre avrebbero aggredito, ferito e rapinato una persona che si era recata nel luogo per cercare un partner occasionale. Uno dei rapinatori si sarebbe avvicinato alla vittima, convincendolo a spostarsi in un angolo più appartato. Una volta sul posto sarebbero arrivati i due complici che avrebbero portato via tutto alla vittima e l’avrebbero costretta a recarsi a un bancomat ad Acate per prelevare altro denaro, insultandolo con frasi omofobe.

Dopo appena tre giorni da questa rapina, gli indagati ne avrebbero messa a segno un’altra sempre nella zona industriale e sempre a persone che cercavano partner occasionali. In questa occasione caso avrebbero picchiato la vittima per poi insultarla con frasi omofobe. Altre persone sono state aggredite e ferite oltre che derubate di ogni oggetto di valore.

L'analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza ha agevolato l'indagine della polizia che in poco tempo, grazie anche alla collaborazione delle vittime, ha individuato i tre. Questa notte trenta agenti si sono presentati presso le abitazioni degli indagati e li hanno portati in carcere di Ragusa.

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