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Lavoratori con false partite Iva, scoperta evasione fiscale da 1,5 milioni a Modica

Sono stati scoperti 37 lavoratori irregolari con false partite Iva e una evasione fiscale per oltre 1,5 milioni di euro in una società cooperativa consortile di Modica. È quanto è emerso da un’indagine dei finanzieri dei Modica che hanno controllato una ditta attiva nei servizi di gestione del rischio per le scommesse sportive on-line, che si è avvalsa delle prestazioni lavorative di 37 titolari di partita Iva che invece operavano a tutti gli effetti come dipendenti.

L’attività ispettiva è durata circa quattro mesi ha portato alla luce il meccanismo elusivo che consisteva nell'utilizzo delle prestazioni dei 37 soci-lavoratori che invece venivano gestiti, amministrati ed impiegati quali dipendenti.

A queste persone veniva fatta attribuire una partita Iva per risultare formalmente come lavoratori autonomi, con lo scopo di eludere la normativa in materia di lavoro subordinato. Così non venivano pagate tredicesima mensilità, ferie, Tfr, contributi previdenziali e maternità con un risparmio anche nel pagamento delle imposte.

Tutto ciò ha permesso alla società consortile di realizzare un’evasione fiscale delle imposte sui redditi di oltre 1,5 milioni di euro in relazione ai compensi pagati nel corso degli ultimi cinque anni ai 37 titolari di partita Iva che sono risultati assoggettati al potere direttivo del rappresentate legale della società.

Con il Jobs act è stata modificata la norma sulla presunzione di lavoro dipendente ed è stato introdotto il nuovo regime in base al quale le collaborazioni di tipo parasubordinato o nella forma del lavoro autonomo sono considerate come lavoro subordinato, quindi dipendente, qualora siano prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative, ripetitive ed organizzate dal committente rispetto al luogo ed all'orario di lavoro.

Infatti, l'inquadramento del lavoratore come prestatore autonomo e titolare di partita Iva è sottoposto a precisi e vincolanti requisiti di legge i quali impongono che la prestazione di lavoro sia esclusivamente personale e non sostituibile da altri collaboratori, che l'attività lavorativa della singola opera preveda una durata ben determinata e che non sia svolta in maniera ripetitiva ed organizzata dal committente rispetto a luogo ed orario di lavoro.

Le fiamme gialle hanno segnalato alla agenzia delle entrate di Ragusa la condotta del rappresentante legale della società, per il recupero a tassazione della maggiore base imponibile constatata e, contestualmente, è stata segnalata alla competente direzione provinciale del lavoro la posizione irregolare dei 37 falsi lavoratori autonomi.

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