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Droga, la rete dello spaccio tra Modica e Catania: nomi e foto dei 9 arrestati

È stato scoperto un gruppo di spacciatori tra Modica e Catania. A finire in manette nove persone di un’età compresa tra i 20 e 50 anni,  destinatarie del provvedimento cautelare emesso dal gip del tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura della Repubblica.

L’indagine da cui deriva l’operazione, denominata “Pittore barocco”, così chiamata perché alcuni indagati avrebbero utilizzato una piccola impresa di ristrutturazione edile e di pittura per dissimulare gli incontri con il fornitore e utilizzare il linguaggio criptico per indicare la droga.

Sono state emesse  15 misure cautelari e sono state deferite in stato di libertà cinque persone. Sono stati segnalati alla prefettura di Ragusa diversi assuntori. Sono stati inoltre sequestrati, complessivamente, oltre quattro chili di stupefacenti.
Tra gli arrestati Mohammed Qantar, Francesco Di Mauro, Aziz Hacham, Radu Nichifor, Adina Toader, Rosario D’Amico, Giovanni Curto, Laura Curto, Achref Neila.

I militari del nucleo operativo della compagnia di Modica, grazie alle continue segnalazioni dei cittadini preoccupati per l’incremento dello smercio degli stupefacenti nelle piazze e nei vicoli del centro, hanno avviato delle indagini. Sono state accertati numerosissimi episodi di spaccio a Modica in piazza Campailla, piazza Matteotti, piazza Corrado Rizzone, nel quartiere della Vignazza.

Sono stati localizzati dei veri e propri “laboratori di spaccio”, realizzati in cantine e garage, dove veniva custodita la merce e dove spesso si realizzavano gli scambi.
Successivi periodi di osservazione e pedinamenti hanno permesso di individuare gli spacciatori di piazza della Contea.

Uno di questi sarebbe Mohammed Qantar che non solo avrebbe collaborato con i due extracomunitari per la conduzione dell’attività illecita e si sarebbe fatto aiutare da alcune persone incensurate per evitare controlli delle forze dell’ordine. Tra queste Laura Curto e il fratello Giovanni, con il ruolo di corriere, arrestato per il possesso di oltre 90 grammi di marijuana. Mentre il collega Rosario D’Amico è stato sorpreso con tre chili di hashish nascosti tra attrezzi da lavoro.

Le indagini, inoltre, hanno evidenziato che gli indagati si sarebbero sostentati con lo spaccio degli stupefacenti, in particolare hashish, marijuana e cocaina, effettuato prevalentemente nel circondario del comune di Modica.

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