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"Migranti della scuola del Ragusano", polemica tra i docenti e i sindacati

RAGUSA. Assegnazioni lontano da casa, ed una revisione del piano dei rientri che non soddisfa e non ripaga dei sacrifici già sostenuti. «La situazione dei docenti siciliani appare senza sbocco – spiegano i referenti del Comitato docenti mobilitati siciliani di Ragusa, Evelin Zarba e Pippo Re – in quanto chi partecipa oggi al concorso ha la possibilità di essere assunto in sedi vicine con priorità rispetto a noi. È una situazione di disagio terribile per noi e le nostre famiglie e non possiamo accettare tutto ciò. Il ruolo del sindacato deve essere attivo. Se così non sarà, revocheremo le deleghe».

Sono 101 i docenti firmatari di una nota inviata alle segreterie provinciali e regionali di Cgil, Cisl, Uil, Snals, Cisal, Gilda e Anief, con la quale contestano la legge cosiddetta della «Buona Scuola» e preparano la cancellazione in massa dai sindacati. I docenti, quasi tutti della provincia di Ragusa, chiedono ai sindacati un impegno concreto a sostegno degli insegnanti entrati di ruolo con la legge 107/2015, ma assegnati a sedi lontane dalle città di provenienza, prevalentemente nel Nord Italia.

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