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Sequestro da oltre 20 milioni di euro ad un esponente della "Stidda" di Vittoria

RAGUSA. Soldi, cocaina e camion di fiori tra la Sicilia, il Lazio e l’Olanda. La Dia di Catania ha effettuato un sequestro preventivo da 20 milioni di euro a Giovanni Cilia, originario di Vittoria e appartenente al clan mafioso Dominante, aderente alla Stidda.

Giovanni Cilia era già sorvegliato speciale di polizia con obbligo di soggiorno, oggi ,è stato arrestato dai carabinieri di Ragusa, con i figli Rosario e Emanuele, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’operazione Krupy, coordinata dalla Dda di Roma, con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

L’autorità giudiziaria a olandese ha collaborato con la Procura della Repubblica di Reggio Calabria per ricostruire i traffici  per ricostruire l’attività illegali della famiglia Crupi di Latina , originaria di Siderno e affiliata alla potente ‘ndrina dei Commisso, che operavano con la società Krupy s.r.l..

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’esistenza di una organizzazione capeggiata dai fratelli Crupi. Il gruppo criminale avrebbe importato  ingenti quantitativi di cocaina destinata al mercato italiano, avvalendosi per il trasporto sia del denaro contante necessario all’acquisto che della sostanza stupefacente dei camion adibiti al trasporto dei fiori.

In particolare, il denaro contante sarebbe stato prelevato dalla Sicilia, dalla Calabria o dalla Campania e inviato poi  presso la sede di Latina, dove sarebbe stato nascosto  sui camion in partenza per l’Olanda o consegnato direttamente a fidati autisti.

Dalle indagini è emerso l’intenso rapporto economico tra i Crupi e i Cilia. Giovanni Cilia, almeno due volte a settimana, avrebbe inviato in Olanda somme di denaro ai Crupi.

Dalle indagini è emersa  una situazione di grande criticità nella gestione e nel funzionamento del mercato dei fiori di Vittoria, fortemente condizionato dai Cilia e dagli appartenenti alla Stidda, a danno della libera concorrenza e della sana imprenditoria.

E’ emersa l’assenza di risorse lecite che possano giustificare gli investimenti di Cilia e una sproporzione tra i redditi dichiarati ed i patrimoni posseduti.

Il patrimonio sottoposto a sequestro, riconducibile a vario titolo, anche attraverso l’intestazione a congiunti, al predetto Giovanni Cilia è stato stimato in oltre 20 milioni di euro. I suddetti beni, considerati il provento dell’attività illecita svolta, comprendono nove aziende operanti nella provincia di Ragusa, nel Lazio ed in Calabria sono operanti nel settore florovivaistico, immobiliare e nel campo dell’edilizia;  un magazzino adibito ad attività commerciale a Vittoria, una villetta a Scoglitti, nove appartamenti con annessi garage e terreni a Vittoria,  due locali deposito di circa 450 mq a Lamezia Terme; autoveicoli e motocicli; numerose disponibilità bancarie e finanziarie.

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