POZZALLO. C'è anche lo scafista del gommone che due giorni fa si è rovesciato dopo avere imbarcato acqua tra le circa ottanta vittime del naufragio avvenuto a largo della Libia.
Lo hanno raccontato i sopravvissuti, sentiti su disposizione della Procura di Ragusa, che sono sbarcati ieri a Pozzallo dal cargo danese Alexander Maerks e non dal pattugliatore Fiorillo, come si era appreso ieri sera.
La tragedia sarebbe avvenuta intorno alle 8, quando il gommone ha cominciato a imbarcare acqua e si è rovesciato. I superstiti sono riusciti a sopravvivere restando aggrappati al natante. Sono rimasti in acqua per molte ore.
Almeno 113 persone sono disperse in mare. Ne dà notizia Flavio Di Giacomo, portavoce dell'Oim. Le operazioni di soccorso, effettuate dalla Guardia costiera libica insieme ad alcuni pescatori, sono riuscite a salvare solo sette persone, sei uomini e una donna.
Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, raccolte da Oim Libia, sul gommone si trovavano 120 persone tra cui 30 donne e 9 bambini
Il sostituto procuratore Marco Rota ha disposto gli atti urgenti dell'inchiesta, per naufragio colposo, delegando le indagini alla squadra mobile della polizia di Stato di Ragusa. Accertamenti sono in corso anche per accertare se la tragedia è avvenuta in acque libiche o internazionali.
La notizia della morte per annegamento dello scafista è stata confermata alla polizia di stato da diversi sopravvissuti. I testimoni hanno raccontato che durante la navigazione il gommone con a bordo circa 120 persone, probabilmente per l'eccesso di carico, ha cominciato ad imbarcare acqua e si è ribaltato, facendo cadere tutti i migranti in mare.
Solo una quarantina riuscivano ad aggrapparsi al natante in arrivo della nave mercantile "Alexander Maersk". Il comandante del cargo danese ha confermato il naufragio e rivelato che alcuni dei cadaveri sono stati recuperati da un' altra nave impegnata nei soccorsi.
Le indagini sono tuttora in corso e mentre un team sta ascoltando i superstiti, un'altra squadra di investigatori ha individuato tre sospettati di essere gli scafisti degli altri natanti soccorsi dalla nave mercantile.
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