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Naufraga l’idea del mercato del fiore di Scicli

SCICLI. Cinque milioni di euro rimasti, da tre anni, nel cassetto dei sogni dei produttori agricoli della fascia vocata del Ragusano. Avrebbero dovuto rimettere in moto una struttura realizzata alla fine degli anni Settanta quando il boom della floricoltura aveva portato la Regione ad investire nel territorio ibleo per realizzare un mercato del fiore pubblico.

Siamo a Scicli, in particolare nella borgata di Donnalucata, in un'area che s'affaccia sul Mediterraneo; è qui che è stata “pensata” la realizzazione di una postazione dove i floricoltori avrebbero indirizzato le loro produzioni, garofani, rose, orchidee, gladioli, crisantemi, gerbere. Per la Sanremo del sud, come all'epoca era stata chiamata Scicli, sarebbe stata una struttura all'avanguardia. Ed in verità il grande immobile è stato realizzato.

In contrada “Spinello”, con i fondi regionali è stato costruito un capannone di cinquemila metri quadrati con terreno pertinenziale interamente recintato ed esteso su 20.000 metri quadrati. Quattro miliardi delle vecchie lire il costo dell'opera.

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