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L'assassino di Pamela Canzonieri ha un nome, confessa: "Sono stato io, ma ero drogato"

Pamela Canzonieri

MORRO DE SAO PAULO. Il sospetto arrestato per l'omicidio di Pamela Canzonieri, la ragusana trovata morta giovedì scorso a Morro de Sao Paulo, nello Stato di Bahia, in Brasile, ha confessato il crimine: lo ha detto all'ANSA il portavoce della polizia locale, Alberto Maraux.

L'assassino si chiama Antonio Patricio dos Santos, ma nella regione è meglio conosciuto come 'Fabricio'. Come anticipato dagli inquirenti al momento del fermo, l'uomo ha precedenti per traffico di stupefacenti.

La confessione del reato è avvenuta durante l'interrogatorio di ieri presso il commissariato territoriale di Cairu. Agli investigatori l'omicida ha detto di aver incontrato la vittima per strada e di essersi poi recato con lei fino al locale del delitto, la casa di Pamela.

«Ha spiegato di aver usato abbastanza cocaina prima di vedersi con l'italiana e di non ricordarsi molto bene dei dettagli», ha riferito il commissario responsabile per il caso, Argimaria Soares Freitas.

Su dos Santos - è stato reso noto - pendeva un altro mandato di arresto emesso dalla giurisdizione territoriale di Valenca. Da tempo infatti l'accusato era dedito allo spaccio nella zona. «Nel corso dell'interrogatorio ci siamo resi conto che, dopo l'esperienza in carcere, era diventato più aggressivo», ha aggiunto il commissario Freitas.

Intanto, più di cinquecento persone hanno partecipato alla fiaccolata in memoria di Pamela. Gli amici hanno voluto testimoniare la vicinanza alla famiglia Canzonieri e soprattutto alzare la soglia d'attenzione su un omicidio su cui nei primi giorni era sceso il silenzio. Silenzio interrotto dalle notizie che arrivano dal Brasile che aprono squarci di verità sull'assassinio di Pamela.

E gli amici che hanno sfilato ieri sera per le vie di Ragusa con conclusione del corteo in via Toscana, davanti alla casa della famiglia Canzonieri, hanno chiesto soprattutto giustizia per Pamela. «La violenza ha distrutto ciò che volevi difendere», campeggiava in uno striscione portato dalle sue amiche e che rappresenta nel giorno della sensibilizzazione alla violenza sulle donne una forte testimonianza di affetto.

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