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Strage di Vittoria del '99, ricorso vinto: condannato il ministero dell'Interno

VITTORIA. Le vittime di mafia coinvolte nella strage di Vittoria del 2 gennaio 1999 che avevano ottenuto il pagamento di una consistente provvisionale in sede penale si erano viste ridotto il risarcimento in sede civile e il ministero dell'Interno aveva provveduto ad emettere delibere di recupero di quelle somme.

Impugnato il provvedimento da alcuni familiari il Tribunale di Catania ha determinato di annullare le delibere del Ministero che è stato tra l'altro condannato a rifondere le spese legali per avere revocato provvedimenti in favore delle vittime della criminalità organizzata, in assenza di sentenza definitiva.

«La strage di Vittoria - dice Giuseppe Nicosia, legale dei familiari della vittime di mafia - si rivela sempre più prolifica di massime giurisprudenziali. Le motivazioni, con cui il Tribunale di Catania ha condiviso la tesi dei ricorrenti, risiedono nella stessa ratio della legge che regolamenta l'accesso al fondo per le vittime di mafia.

Se questa è la massima di diritto che si ricava dalla lettura dell'ordinanza, la considerazione sociale e di merito che si può fare è che un Ministero che, anzichè solidarizzare e tutelare i parenti di vittime di mafia, tende ulteriormente a vittimizzarle amministrativamente con provvedimenti frettolosi, ingiusti e vessatori».

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