Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Lo sbarco dei 117 migranti a Pozzallo, fermato il presunto scafista

RAGUSA. La Polizia di Stato di Ragusa ha fermato, a Pozzallo, il presunto scafista accusato di avere condotto in Italia 117 migranti, sbarcati ieri nel porto del Ragusano su nave Phoenix della Croce rossa, e della morte, come conseguenza del delitto di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, di circa 18 migranti caduti in mare durante la traversata. Tra i testimoni ascoltati anche la madre del bambino di 3 anni scomparso tra le onde, caduto in acqua con un giubbotto salvagente troppo grande per lui.

Si tratta del senegalese Seydi Koutoubo. La sera di mercoledì scorso è partita una chiamata da un telefono satellitare che chiedeva aiuto per un gommone guasto tra le onde in acque libiche. Le autorità libiche hanno concesso l’autorizzazione all’evento Sar di avviare le operazioni di salvataggio da parte di scialuppe e gommoni.

I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri. Gli investigatori hanno trovato molte difficoltà ad ascoltare i racconti dei migranti perché molto provati. Molti hanno raccontato che nonostante le pessime condizioni del mare i libici gli organizzatori delle traversate avevano ordinato la partenza.

Tutti i migranti dal capannone si sono spostati in spiaggia. Alcuni  uomini hanno preso il gommone dalla spiaggia e lo hanno messo  in acqua e lo scafista era pronto ad attenderli. Dopo poche ore dalla partenza, il mare era sempre più mosso, il gommone era stracarico e ha cominciato da imbarcare acqua. Nonostante i tentativi dei migranti di rimanere aggrappati, uno dei tubolari del gommone si è sgonfiato e una parte dei passeggeri è caduta in acqua.

Alcuni migranti hanno raccontato che della benzina si è rovesciata addosso a molti di loro. In questi momenti di panico  gli uomini si sono spogliati perché la benzina gli stava bruciando la pelle, mentre le donne per non denudarsi sono rimaste ustionate. I compagni di viaggio hanno cercato di aiutare quelli caduti in mare, ma per molti non c’è stato scampo.

Una donna con il bambino, dopo essere caduti in mare, sono stati tirati su a bordo, ma il suo bimbo è scivolato via tra le onde. Il presunto scafista non avrebbe prestato alcun aiuto ai naufraghi, anzi avrebbe  deciso di svuotare un bidone di benzina e di usarlo come galleggiante.

Seydi Koutoubo è stato portato nel carcere di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Caricamento commenti

Commenta la notizia