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Carrubi iblei sotto attacco, tronchi divorati dai coleotteri: l'emergenza parte da Scicli

SCICLI. La chioma dei carrubi è ingiallita. E il fusto dell'albero presenta, in più parti, delle minuscole gallerie. Un «attacco» di un coleottero lignicolo, lo scolitide, al ricco patrimonio arboreo delle campagne sciclitane nel Ragusano. Un centinaio le segnalazioni agli uffici della condotta agraria e all'ispettorato provinciale all'agricoltura che ha attivato i tecnici dell'ufficio fitosanitario regionale.

Un migliaio di ettari di colture interessate in un'area circoscritta che si estende, però, sin dentro il territorio di Pozzallo. Le prime avvisaglie lo scorso mese di agosto, durante la fase della raccolta, con l'ingiallimento delle foglie dei carrubeti. I primi casi, nel 2014, in Liguria, in Campania e nel Lazio. I carrubeti, simbolo del territorio degli iblei, rischiano di essere distrutti.

«Gli alberi danneggiati sono sessanta in un terreno in contrada Guarnieri all'estrema periferia di Scicli - spiega Giovanni Allibrio, imprenditore agricolo - si tratta di una piantagione molto estesa con circa mille alberi di carrubo. Ci siamo accorti di questa patologia, dopo un accurato esame, di un tecnico agronomo. All'inizio pensavamo ad un attacco di topi che rosicchiano la corteccia degli alberi. Poi ci siamo accorti delle larve di coleottero che hanno infestato l' intero tronco dell' albero con il rischio di vedere distrutto in poche settimane il carrubo. Siamo inermi di fronte all'ennesimo disastro. Non riusciamo a capire come poter intervenire, con quali strumenti fitosanitari, o facendo interventi di potatura mirati».

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