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Libero dopo aver tentato di rapire una bimba, riportato in caserma

VITTORIA. Subito dopo essere stato catturato dai carabinieri di Ragusa grazie all'identikit fornito da alcuni testimoni, Ram Lubhaya, l'indiano di 43 anni che quattro giorni fa aveva tentato di rapire una bimba di 5 anni sul lungomare di Scoglitti (Ragusa), era stato messo in libertà dal sostituto procuratore Giulia Bisello, in attesa della convalida del fermo.

Una scelta che ha scatenato reazioni polemiche sul web e da tanti cittadini che negli ultimi giorni hanno chiamato il 112 spaventati per l'inquietante episodio sul quale il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, con un'interrogazione urgente, ha sollecitato il ministro della Giustizia «a fare luce sul tribunale di Ragusa». Polemiche che, probabilmente, hanno indotto il giovane sostituto procuratore a ripensarci e a chiedere ai carabinieri di rintracciare l'uomo per interrogarlo.

Ma per due giorni l'indiano, senza permesso di soggiorno e con precedenti penali, si è reso irreperibile. Stamani i militari lo hanno scovato in un casolare, non lontano da Scoglitti, ospite di altri extracomunitari. Condotto in caserma, è stato messo sotto torchio dai magistrati, alla presenza del suo avvocato di fiducia.

All'indomani di Ferragosto, l'indiano, approfittando di un momento di distrazione dei genitori, che si trovavano sul lungomare della Lanterna, prese in braccio la bimba di 5 anni e fuggì. Fu inseguito dagli stessi familiari, che riuscirono a riprendere la figlia, mentre l'uomo scappò; fu rintracciato qualche ora dopo dai carabinieri grazie all'identikit fornito da alcuni testimoni, e fermato. Ma venne rilasciato su disposizione del pm. Una decisione che ha scatenato polemiche, suscitando anche una psicosi tra gli abitanti di Scoglitti.

Moltissimi genitori, fanno sapere i carabinieri, hanno infatti chiamato il 112, spaventati dopo aver saputo quanto era accaduto. Tante persone si sono sfogate sui social network, arrivando a segnalare la presenza di persone sospette, notate a bordo spiaggia intenti a guardare l'arenile. Non potendo escludere l'ipotesi che accadano nuovamente fatti analoghi i carabinieri hanno deciso d'intensificare i controlli a ridosso delle spiagge, con la mobilitazione dei militari delle 17 tenenze e dei tre nuclei operativi e radiomobili.

«Vero è - spiegano i carabinieri - che non tutti quelli che guardano con eccessivo interesse le spiagge debbano per forza essere pedofili o rapitori di bambini, la maggior parte in genere sono ladri che cercano borse incustodite da rubare. Ma pure loro devono essere fermati».

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