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“Voto di scambio” a Vittoria, i due candidati sindaco: estranei alla vicenda

VITTORIA. L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catania che ieri ha notificato avvisi di garanzia per scambio di voto politico-mafioso a 9 persone, tra i quali i due candidati a sindaco di Vittoria in corsa per il turno di ballottaggio di domenica prossima, ha modificato la giornata di Giovanni Moscato e Francesco Aiello.

Il programma della campagna elettorale è stato stravolto nei temi e negli appuntamenti. I due candidati hanno organizzato dei comizi, nella serata di ieri, per esprimere ai loro elettori stupore e rabbia verso l'accusa che è stata loro rivolta ma si sono professati totalmente estranei alla vicenda chiedendo entrambi di essere ascoltati tempestivamente dai magistrati inquirenti.

Aiello ha parlato di «una città assediata dai poteri forti, che stanno intervenendo nella campagna elettorale» ed ha poi rimarcato «lo strano tempismo di questa inchiesta che riguarda  principalmente il sindaco uscente e suo fratello».

Giovanni Moscato invece ha tenuto un comizio; sul palco con lui Cesare Campailla, il consigliere candidato in una delle sue liste e coinvolto anche lui nell'inchiesta. «In 15 pagine di decreto di perquisizione - ha detto Moscato - il mio nome ricorre una volta sola. I pentiti, il mio nome, non l'hanno mai fatto e non potevano, perchè collaborano uno dall'ottobre del 2012, l'altro dal novembre 2015. Io però mi candido a sindaco nel gennaio del 2016, quindi, cosa c'entro».

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