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Loris, la sorella di Veronica: "Lo ha ucciso lei, ha sempre ricordato tutto"

Sui soldi avuti da programmi televisivi sostiene: "sono affari nostri, non è un reato... ci hanno dato un compenso - spiega - perché aspetto il quinto figlio, ho perduto il lavoro e con il cognome che porto nessuno me ne darà mai"

RAGUSA. "Per me lo ha ucciso lei" perché probabilmente "Loris ha visto qualcosa che non doveva vedere, ma non so dire cosa". Così Antonella Panarello, sorella di Veronica, davanti al Palazzo di giustizia, spiegando di essere venuta "per guardarla negli occhi". Lei non crede alla svolta improvvisa della sorella: "Ha sempre ricordato tutto".

Di "averle creduto, perché non penso che una madre possa uccidere un figlio, poi ho fatto un passo indietro". Sui soldi avuti da programmi televisivi sostiene: "sono affari nostri, non è un reato... ci hanno dato un compenso - spiega - perché aspetto il quinto figlio, ho perduto il lavoro e con il cognome che porto nessuno me ne darà mai".

Il marito, Davide Stival, e la suocera, Pina Aprile, di Veronica Panarello si sono costituiti parte civile nell'udienza. "Vogliamo sapere la verità - ha spiegato il loro legale, l'avvocato Daniele Scrofani - perché c'è una ricostruzione in continuo divenire. Ed è comprensibile che è difficile accettare una realtà così forte. Ha avuto un atteggiamento coerente con quello di un padre che vede schiantata la propria famiglia in un secondo".

E' stata aggiornata al prossimo 3 dicembre l'udienza preliminare sul rinvio a giudizio di Veronica Panarello. Lo ha deciso il Gup Andrea Reale accogliendo la richiesta dell'avvocato della donna dopo che la procura ha depositato un'integrazione alla consulenza medico legale. Il giudice ha anche ammesso come parti civili il marito di Veronica Panarello e i due nonni paterni del bambino.
"L'integrazione della consulenza medico-legale depositata al gup riguarda le fascette ai polsi". Lo ha precisato il sostituto procuratore Marco Rota dopo il rinvio al tre dicembre prossimo dell'udienza preliminare su Veronica Panarello. Il magistrato non ha voluto aggiungere altro. Così come il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, che lapidario ha detto: "oggi non è la giornata per parlare con una udienza preliminare che non si è ancora conclusa".
«Abbiamo chiesto dei termini a difesa per avere la possibilità di esaminare insieme ai nostri consulenti i nuovi atti depositati il 18 e il 19 novembre scorsi dalla Procura». Lo ha affermato l'avvocato di Veronica Panarello, Francesco Villardita, dopo la decisione del gup di Ragusa. «Dobbiamo vedere ed esaminare tutti i documenti - ha aggiunto il penalista - e alla nostra richiesta c'è stato il parere favorevole della Procura».
«Noi cerchiamo la verità nel processo». Lo ha detto l'avvocato Daniele Scrofani, che assiste il papà e la nonna di Loris, Davide Stival e Pina Aprile, dopo la decisione del gup di Ragusa di rinviare al 3 dicembre l'udienza preliminare su Veronica Panarello.
Il penalista ha sottolineato che la Procura ha depositato un'integrazione della consulenza medico-legale, nuove perizie sull'allineamento delle telecamere e altri verbali tecnici. La decisione del gup non sospende i termini di custodia cautelare
ma Veronica Panarello resta in carcere.

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