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Confagricoltura: l'ingresso dell'olio tunisino nell'Ue affossa i produttori iblei

La pensa così il presidente di Confagricoltura Ragusa, Sandro Gambuzza in merito alla recente proposta della Commissione Europea che ha autorizzato l’accesso temporaneo supplementare di olio d'oliva tunisino nel mercato dell'UE

Olio d'oliva

RAGUSA. “Una misura sciagurata che mette in ginocchio l'olio d'oliva ibleo di qualità”. La pensa così il presidente di Confagricoltura Ragusa, Sandro Gambuzza in merito alla recente proposta della Commissione Europea che ha autorizzato l’accesso temporaneo supplementare di olio d'oliva tunisino nel mercato dell'UE, per sostenere la ripresa nell'attuale periodo di difficoltà in cui si trova il Paese.

Un provvedimento che penalizzerebbe i produttori anche se l’obiettivo pare sia quello di proteggere l'economia tunisina a seguito dei recenti attentati terroristici.  E dopo il recente embargo russo  e le concessioni ulteriori per le arance al Marocco che stanno creando penalizzazioni insostenibili, ora dunque è la volta dell’olio tunisino.

“L’olivicoltura Iblea ha compiuto negli ultimi anni notevoli sforzi per raggiungere i livelli di eccellenza qualitativa dell’extravergine  Dop Monti Iblei – afferma Gambuzza- ma non è in grado di farsi carico delle buone intenzioni della Commissione. La Tunisia è già un forte esportatore di olio extravergine d’oliva in Europa con 57 mila tonnellate già previste dall'accordo di associazione UE-Tunisia. Ora l'arrivo di altre 35 mila tonnellate d'olio d'oliva tunisino, senza dazio, colpisce duramente la produzione  italiana già in gravissime difficoltà”.

Confagricoltura pertanto sollecita il governo e i rappresentanti all’europarlamento ad adoperarsi sulla Commissione perché sia misurato adeguatamente l’impatto del provvedimento sul settore e pervenire all’annullamento delle ulteriori facilitazioni alle produzioni extracomunitarie.

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