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Casa all'asta e la lotta contro il cancro: storia di una ragusana vittima di usura

RAGUSA. Ha collaborato con la giustizia dopo essere stata vessata per anni da usurai ed estorsori. Ora la sua casa di Pozzallo e il capannone dove opera la Falegnameria Ferrante di proprietà del marito (4 dipendenti) è messa all’asta. Paola Gugliotta parla tra le lacrime, lei che lotta con tutte le sue forze per vincere due battaglie, salvare le proprietà e la vita dato che dal 2012 lotta contro il cancro.

Tra una seduta e l'altra di chemio deve difendere azienda e casa. «Mio marito lavora 20 ore al giorno - spiega - chiedo solo tempo. Sono stata riconosciuta vittima del racket, se lo Stato mi versa ciò che mi spetta vado dai creditori e pago loro lo scaduto». Il capannone, che si trova nella zona industriale Modica-Pozzallo, è valutato 925mila euro ed è stato messo all'asta per 270.000 euro, la casa ha un valore di 200.000 e viene messa in vendita a 50.000 euro.

Entro lunedì dovranno essere depositate le offerte, martedì avverrà l'apertura delle buste. I Forconi sostengono la donna e la sua famiglia. «Forse era meglio pagare il pizzo? Lo Stato li ha lasciati soli, ora li aiuti - dice Mariano Ferro -. Se la casa e l'azienda avranno delle proposte di acquisto all'asta, noi faremo delle azioni forti e eclatanti. Nessuno si azzardi a mettere le mani su queste proprietà. Non ci fermeremo di fronte a niente». Paola Gugliotta aggiunge. «Io da qui non me ne andrò, a costo di uccidermi».

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